Il titolo che ho messo a questo mio editoriale di oggi non è troppo forte, anzi.
E’ il rischio che si potrebbe verificare davvero, come lo era già con l’aumento – poi rientrato – degli aumenti del 105-120%, se non si dovesse mettere mano sin da subito agli enormi aumenti delle bollette che, lo ricordiamo, partono dal primo di gennaio per il gas e dal primo dicembre per l’elettricità.
Mai come questa volta rischiamo il fatto che le attività non possano farcela a sopravvivere ad una gabella così importante; chi glielo dice poi, una volta arrivata la bolletta, che questi aumenti non erano necessari e che probabilmente servono esclusivamente per fare cassa ed avere un tesoretto a favore dell’AASS per eventualmente coprire le cospicue perdite di questi anni.
Non basterà il cash back, o qualsiasi altra azione volta al parziale rimborso di quanto pagato, perchè quando arriveranno la super bollette poi toccherà pagarle e, presumibilmente, saranno molto salate se è vero, come è vero, che rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, per il gas metano, verranno aumentate del 90%. Una follia!
Una follia soprattutto perchè non ce n’è bisogno: l’Azienda già con queste attuali bollette – che per la verità sono già molto alte – ci guadagna e tantissimo; in un altro articolo avevo spiegato quanto incasserà con le nuove tariffe. Non bastano i circa 12 milioni di utile netto annui che hanno ora? Perchè vogliono straincassare? cosa c’è sotto? Perchè la politica è così miope e non vede che il pericolo, sia per il paese che per la stessa politica, è dietro l’angolo?
Tutte domande queste alle quali ancora non si sono avute risposte! Anche se in molti hanno parlato a vuoto ed in maniera nebulosa. Molti credono che sia un mio attacco personale: cosa più lontana dalla realtà non ce n’è!
Intravvedo invece, come moltissimi cittadini, il reale pericolo per il nostro paese in quanto si useranno i cittadini come banca probabilmente per rimettere a posto i conti fallimentari dell’AASS.
E, soprattutto, perchè incaponirsi nella strenua difesa di chi ha fatto così tanto male in questi anni? Molti, tra cui il sottoscritto, non capiscono questi atteggiamenti così autolesionisti. Perchè poi alla fine verranno tutti pagati; non si scappa.
Queste mie preoccupazioni, di cui da mesi sto scrivendo, pare siano condivise da tantissimi cittadini – veramente tanti – da diversi partiti o parti di essi (sia dentro che fuori della maggioranza), diverse associazioni e ultimamente anche dall’ANIS.
L’Anis nel suo ultimo comunicato lancia un fortissimo grido di allarme scrivendo: ”La nuova tariffa dell’energia elettrica comporterà un aumento di quasi tre volte tra novembre e dicembre, portando il costo per le aziende sammarinesi a livelli più alti di quello dei loro competitor italiani. Per moltissime imprese è una dinamica insostenibile, per questo occorre intervenire urgentemente per calmierare gli aumenti e aprire una seria riflessione sull’attuale regime di monopolio che sta mostrando tutte le sue criticità”.
Ed ancora: ”Tutte le nostre aziende associate hanno quindi iniziato a monitorare l’andamento del PUN mensile per calcolare preventivamente il loro costo dell’energia elettrica. Il risultato finale è drammatico: il PUN medio di dicembre è infatti pari a 0,37 €/kWh a cui va aggiunto lo spread di 0,02 (dato medio, che viene poi “pesato” differentemente a seconda degli scaglioni di consumo), portando il rincaro delle tariffe, che è scattato a dicembre, a circa il 178% in più rispetto alle tariffe di novembre (0,39 contro 0,14 €/kWh).”
+178%, una follia che solo chi è alla guida dell’AASS può concepire!
Ma non finisce qui, l’Anis dà l’ultima stoccata finale scrivendo: ‘‘Questo cambiamento delle politiche tariffarie diventa oltremodo strategico per tutto il sistema sammarinese e merita grande attenzione: se da un lato occorre assicurare la fornitura delle fonti di energia, dall’altro è necessario mantenere la competitività delle imprese. Si tratta di mettere in atto una strategia in grado di contemperare tutte le esigenze, avviando anche una seria riflessione sul ruolo di AASS, partendo da una maggiore trasparenza su dinamiche e prezzi d’acquisto delle materie prime (che ancora oggi non conosciamo) e, in generale, sul regime di monopolio a cui devono sottostare soprattutto le imprese, nonostante siano sempre più evidenti le sue criticità.”
Il che vuol dire che con queste tariffe le aziende possono anche far fare (delocalizzare) la produzione a terzi perchè alla fine costerebbe loro molto meno! Con un danno enorme per il paese in termini di monofase, gettito fiscale ed occupazione.
E allora facciamoci una domanda: ma davvero il gioco vale la candela? La salute economica di AASS vale l’economia ed il benessere del paese? Non è forse meglio risanare l’AASS mettendo un management capace di gestirla? Contrarre i costi e cedere a terzi quei servizi in perenne perdita razionalizzando la gestione di tutti gli altri servizi cercando di tornare ai livelli di qualche anno fa?
L’inverno è già arrivato, anche metaforicamente, e non solo per i cittadini che sono obbligati a pagare insulsi, ingiusti ed immotivati balzelli come questi, ma soprattutto per coloro che hanno avallato una situazione del genere e non si sono resi conto, spero, del danno che stanno creando e che creeranno al paese.
Marco Severini – direttore del GiornaleSM