Nelle more di queste ….. calure estive… ho avuto modo di leggere con un certo disappunto, l’articolo apparso in testo e video su RTV il 9 agosto ultimo scorso con oggetto: INVASO (D’ACQUA) A SAN MARINO. I COSTI POTREBBERO SUPERARE I BENEFICI……….nella rubrica: L’ APPROFONDIMENTO DI RTV appunto..
Premetto doverosamente per gli eventuali accaldati e stanchi lettori sammarinesi che ho svolto l’attività di geologo per circa 50 anni in repubblica ed in giro per cantieri in Italia ed gran parte dell’Africa per conto di grandi imprese italiane e del Ministero Affari Esteri italiano Dipartimento Cooperazione allo Sviluppo, mi sono interessato principalmente di Geologia Tecnica, geotecnica, idrogeologia, realizzazione di Pozzi Idrici e geognostici, su progetti infrastrutturali di grandi vie di comunicazione, strade, autostrade, ponti e viadotti, dighe, ferrovie, centrali termoelettriche, aree industriali, cave e miniere, ecc.ecc.
A San Marino sulla base degli studi del geologo Prof. Tino Lipparini degli anni sessanta, sono stati eseguiti a più riprese studi e lavori atti a risolvere l’annoso problema dell’approvvigionamento idrico della nostra repubblica, possibilmente in modo autonomo ed entro territorio sammarinese, almeno queste è stata da sempre la mia linea di pensiero.
Personalmente ho svolto per conto della stessa AASS e del Congresso di Stato studi ed indagini già negli anni 1994/7 in collaborazione con l’Università degli Studi di san Marino Dipartimenti di Tecnologia nelle persone del Prof. Ing. Alberto Dormio e del Prof. Giuseppe Spilotro
Nei successivi anni 2007-8 ho partecipato attivamente alla sola campagna di indagini geognostiche affidatemi, assieme ad altri colleghi, in subappalto dallo Studio di Architettura incaricato dai dirigenti AASS/ Segreteria di Stato all’ASS, di produrre un progetto aggiornato di captazione sul torrente San Marino alla sezione di Gorgascura/Pennarossa di sotto i cui risultati, in chiave molto negativa, sono citati dall’Ing. Chiaruzzi in veste di Direttore AASS, tanto negativa da produrre sul giornalista autore del servizio una titolazione dell’intervista/approfondimento quantomeno da…… “bicchiere mezzo vuoto ” per usare un eufemismo, a mio avviso molto negativa e tranciante sul progetto di invaso in territorio sammarinese.
Per quanto mi compete professionalmente e dalla mia esperienza personale, senza in queste sede dilungarmi in analisi tecniche e storiche dei progetti e degli studi pregressi, l’unica e l’ultima possibilità che abbiamo come sammarinesi di poter realizzare uno bacino-invaso di ritenuta delle acqua del torrente San Marino con costi accettabili valutabili tra i 10-15 milioni di euro attuali della capacità di circa 3.000.000 di metri cubi cioè pari al consumo medio annuale o quasi…questa capacità di invaso viene garantita, alimentata e rinnovata annualmente dall’apporto delle acque superficiali corrive del torrente che ricopre, alla sezione di Gorgascura, un’area di bacino di circa 16 chilometri quadrati….
Ogni anno su questo bacino imbrifero si verificano precipitazioni medie sull’ordine dei 10-12 milioni di metri cubi d’acqua…per cui il rinnovo e la ricarica idrica del bacino vengono garantiti dalle precipitazioni medie annuali…. Problemi di interramento a tutt’oggi sono molto remoti dopo che da oltre quarant’anni vengono regolarmente realizzate opere di bonifica calanchiva e dei fossi, né è prova l’alto rinverdimento e rimboscamento di tutti il bacino da Monte San paolo alla valle Sant’Anastasia, a Chiesanuova e Montemaggio.
Problemi collegabili alla geologia nella redazione di u n progetto esecutivo e nella realizzazione delle opere di presa e di invaso non ce né sono o sono comunque risolvibili nella normale dialettica tecnico costruttiva di una piccola opera di ingegneria idraulica come questa……..ammesso e non concesso che si superi, questa si già realizzata, la Diga dell’ignoranza di sessant’anni di falsi profeti ed un apparato burocratico statalista in genere arroccato su posizioni conservatrici, nel bene o nel male, dove è meglio non fare mai nulla od insabbiare sempre qualsiasi iniziativa, su questo tema sono bravissimi …..purtroppo molto meno nel proporre unilateralmente a noi cittadini-sudditi…un sistema di bollette acqua, luce, gas uniche e non a scelta, uniche e scelte dall’AASS nella sola ottica di offrire al cittadino il migliore servizio al minore costo..dato che sono pagati coi soldi di tutti….altro che scegliere entro il tal mese il tipo di contratto di fornitura…lo scelgano loro e deve essere garantito il minor costo al cittadino e non a rimpinguare le casse per magari dividersi benefit od altro…..scusate quest’ultimo sfogo, che c’entra poco, ma è sintomatico dello stato di fatto dei rapporti tra apparato statale e cittadino..
Fabio Pedini, geologo