San Marino. Ristoratore ospita il movimento No ai migranti: “Boicottiamolo”

mario-liotta2La questione migranti sta diventando ormai un vero e proprio caso di Stato. Soprattutto dopo la notizia della nascita di un movimento dal nome “Prima i sammarinesi – No ai migranti” che ha come obiettivo “la tutela dei sammarinesi, del territorio sammarinese e del proprio Stato”. A quanto si apprende “in due giorni i responsabili del movimento sono riusciti ad organizzare un pranzo al quale hanno partecipato circa 25 persone di diverse estrazioni sociali e che ha visto anche la presenza di diversi giovani. Molti che appoggiano la causa non sono potuti venire per impegni personali”. E proprio sul “pranzo” si sono innescate veementi polemiche, con tanto di richieste di boicottare il ristorante che ha rifocillato gli appartenenti al neo-movimento. Per capirci qualche cosa di più abbiamo intervistato il diretto interessato, Mario Liotta, titolare del noto ristorante “il Piccolo” diventato suo malgrado pietra dello scandalo.

Mario Liotta, è finito nell’occhio del ciclone… cosa ha combinato?
“Sostanzialmente nulla, ho semplicemente accettato una prenotazione telefonica a nome di un cliente che, a titolo personale, ha richiesto un tavolo per venticinque persone all’ora di pranzo ed ha usato il nome del mio ristorante per far sapere il luogo e l’ora del ritrovo. Il mio è un luogo pubblico, abitualmente non richiedo la motivazione di tavolate o gruppi nel mio locale. Al Piccolo di solito si ritrovano persone di ogni orientamento politico, culturale e ceto sociale… il mio unico obiettivo è quello di fare il ristoratore e cercare di farlo nel miglior modo possibile senza discriminazione alcuna”.

Che ne pensa dell’iniziativa di boicottare il suo ristorante?
“Mi ritrovo chiamato in causa da un soggetto che si è permesso di chiedere di boicottare il mio ristorante in un momento in cui già è difficile fare il ristoratore, senza sapere che all’interno del locale oltre a diversi lavoratori sammarinesi hanno operato negli anni anche lavoratori stranieri di ogni estrazione e provenienza; in secondo luogo mi sarebbe almeno piaciuto ricevere una telefonata come ha fatto lei per chiedere spiegazioni invece di ergersi a giudice in rete facendosi domande e dandosi risposte in maniera autonoma e arbitraria”.

Si sente razzista?
“No, nel modo più assoluto”.

Può spiegare i contorni della riunione di questo nuovo soggetto politico?
“Io sono un ristoratore, sulla questione al massimo posso parlare di cibo, di quel tipo di contorni insomma, come le patate o di vino…. è quello di cui mi occupo da sempre ed è quello che ho fatto anche in quella giornata”.

David Oddone