Gli imprenditori dovranno presentare le autocertificazioni sulle perdite e poi a giugno ci saranno le verifiche.
Dopo i vaccini è finito anche il tempo per l’attesa dei ristori, ovvero quei soldi che andranno ad aiutare le attività economiche che sono state colpite dalla pandemia. Un tema delicatissimo che aveva visto scontrarsi nei giorni scorsi il Segretario di Stato alle Finanze, Marco Gatti e il suo collega con delega al Turismo, Federico Pedini Amati. Ed è proprio quest’ultimo, dopo avere detto che non ci avrebbe messo la faccia molto a lungo, ad avere anticipato a San Marino Rtv che «la partita è chiusa».
Fatturati e percentuali
Manca infatti l’ultimo incontro con l’associazione degli albergatori e dopo è previsto il decreto che stabilirà nel dettaglio modalità di erogazione e quantità. Ma già Pedini Amati ha dato qualche anticipazione, spiegando che misura dai 15 ai 18 milioni di euro. I ristori scatteranno per chi ha avuto oltre il 30% di perdita di fatturato e saranno un misto tra agevolazioni e fondi in denaro. Con questi ultimi che saranno erogati a chi ha perso oltre il 55 per cento del fatturato. Tra gli aiuti che saranno invece previsti, ci sono lo sgravio di contributi, tasse, occupazione di suolo pubblico gratuita e altre forme di sostegno. Si tratterebbe di un intervento che andrà a coinvolgere circa cinquemila operatori economici.
Controlli sui bilanci
La svolta è arrivata dopo che è stato deciso che il Governo non avrebbe più aspettato i dati delle perdite delle attività, prima di erogare gli aiuti. La strada percorsa vedrà infatti la richiesta di autocertificazioni che le aziende dovranno presentare per accedere ai ristori, sapendo però che tra pochi mesi, ovvero a giugno, saranno fatte le verifiche sui bilanci che saranno depositati. Non nasconde la soddisfazione lo stesso Pedini Amati, che sempre ai microfoni della televisione di Stato ha ribadito: «Avevamo promesso che saremmo intervenuti e i ristori sono pronti e pensati con la modalità più equa possibile». Corriere Romagna