San Marino. Riunificazione socialista, al via la “fase due”… E i contatti “segreti” per far la “spesa” negli scaffali di Libera e Rete. … di Enrico Lazzari

Per la riunificazione delle forze socialiste si può dire ormai avviata la “fase due” e si sono ormai fissati alcuni paletti che paiono piantati nel cemento armato. Il primo è che il progetto di riunire tutte le forze della diaspora socialista biancazzurra è fallito, visto che MIS di Rossano Fabbri è rimasto fuori dalla nuova formazione politica di centrosinistra che si sta formando; il secondo è che PSS, PSD, MD ed Elego sono avviati a diventare, a tutti gli effetti, un unico partito ispirato allo storico garofano rosso.

A definire tempi e modi di questa fusione sono stati incaricati i vertici dei quattro partiti, ovvero Matteo Rossi e Gerardo Giovagnoli per il Psd, Augusto Casali e Antonio Volpinari per il Pss, Luca Lazzari e Federico Pedini per Md e Paride Andreoli per Elego. Archiviata la complessa “fase uno” il prossimo passo indicato in questa tabella di marcia sarà la nomina, prevista a breve, di un vero e proprio organismo di coordinamento nominato democraticamente, che gestirà il traghettamento verso la fusione anche formale delle quattro forze politiche.

Se la strada appare ormai sbarrata per Mis -e per altri motivi per i cosiddetti Socialberti, non essendo di cultura politica socialista- non si può escludere che, alla fine, le forze che confluiranno nell’unità socialista possano essere anche cinque o, addirittura, sei…

Infatti, all’ombra della ribalta, nei cosiddetti “sotterranei” della politica, a caratterizzare questa “fase due” ci sarebbero -il condizionale è d’obbligo- incontri “carbonari”, “clandestini”, sempre più serrati fra più o meno ufficiali delegazioni del Garofano ed esponenti di altre due forze politiche sammarinesi. Una di maggioranza, Rete, e una di opposizione, Libera, nei quali hanno trovato casa, a suo tempo, non pochi esponenti di formazione e ideologia socialista, all’epoca “orfani” di una forza politica di riferimento a causa della frammentazione.

E proprio questa sorta di “calciomercato” fuori stagione sarebbe alla base delle tensioni che, in queste settimane, rischiano di dilaniare la maggioranza. Ma questa è un’altra storia e l’attuale esecutivo ben difficilmente potrà superare indenne la primavera, se non altro per il mutamento degli equilibri interni, dei rapporti di forza e delle nuove prospettive post-elettorali. Non sembra essere un caso, infatti, che l’insofferenza verso alcune prese di posizione di Rete abbia trovato decise, nette e per certi versi provocatorie “censure” anche da Npr, il “cartello” elettorale oggi in maggioranza dove hanno trovato casa Pss e Psd.

Tornando al terremoto che, con epicentro il ritrovato Garofano, si sta per abbattere sulla politica sammarinese, si può già dare per probabile, più che semplicemente possibile, una prossima spaccatura in Libera, destinato a ridimensionarsi e, al contempo, perdendo quella parte più centrista e moderata, a caratterizzarsi sempre più in quella sinistra post-comunista che, nella vicina Italia, potremmo identificare in Sinistra Italiana, che fa capo a Nicola Fratoianni.

Più complesso il “reclutamento” in Rete, che ben difficilmente dovrebbe arrivare a registrare la fuoriuscita delle sue componenti di estrazione socialista che, all’apparenza, oggi sembrano controllare il movimento. Inoltre, vista la base “populista” e -mi si permetta la forzatura- “grillina” di quel movimento, ben difficilmente gli elettori potrebbero seguire alcuni esponenti all’interno di un partito storico come il nuovo garofano, per l’elettorato retino “vecchio” e, al tempo stesso, “nemico”…

Anche in Rete, comunque, la situazione non è certo di calma piatta, ma una eventuale spaccatura, non prevedibile al momento, è molto più probabile che interessi i “nudi e puri” della prima ora, sempre più insofferenti nell’assistere al calo di consensi determinato dalla responsabilità necessaria a portare avanti una azione di governo. Una responsabilità che cozza -e non potrebbe essere altrimenti- con le azioni e dichiarazioni meramente populiste che ne hanno decretato il successo elettorale.

Vedremo nelle prossime settimane cosa succederà, sia in Libera che in Rete. L’unica certezza, al di là di ipotesi e letture talvolta “maliziose”, è che la diaspora socialista è pressochè ricomposta e destinata ad espandersi ulteriormente… Anche in Via delle Scalette sembrano essersene accorti, poiché Pss e Psd, nonostante il loro peso consigliare non sia attualmente determinante, sembrano già essere diventati l’interlocutore privilegiato del Pdcs…

Enrico Lazzari