San Marino. Riunione ‘carbonara’ dei medici, sciopero in arrivo. L’80% degli specialisti è insofferente, chi per le proprie condizioni contrattuali, chi invece perché impossibilitato a svolgere la libera professione.

Ospedale IssProtesta divisa: “C’è chi pensa al bene della sanità pubblica e chi invece alle proprie tasche”.

Come abbiamo già anticipato la scorsa settimana su queste pagine, la dottoressa Loredana Stefanelli, direttrice di Medicina interna dell’ospedale di Stato, è attualmente in silenzio stampa. Non parlerà infatti fino al 20 luglio, giorno in cui terminerà la raccolta firme proposta dall’avvocato Tania Ercolani nei giorni scorsi, finalizzata a chiedere alla Stefanelli di rimanere al suo posto e di non dimettersi come invece la dottoressa aveva in precedenza fatto, mediante apposita lettera di dimissioni, presentata ai piani alti della Sanità sammarinese, per questioni inerenti al proprio contratto in scadenza il 31 luglio.

Pur essendo in “modalità d’attesa” la questione Stefanelli, non mancano in questi giorni ulteriori sviluppi provenienti sempre dall’ospedale del Titano. Sviluppi, però, che non promettono niente di buono, per un bene di fondamentale importanza, per la piccola comunità sammarinese, qual è la sanità pubblica e in particolare l’ospedale di Stato.

Autorevoli e fondate voci di corridoio rivelano che all’interno dell’ospedale si respira da un po’ di tempo a questa parte un’aria piuttosto pesante. Molti infatti sono i medici che stanno manifestando il proprio personale disagio nel condurre il proprio lavoro all’interno della struttura sanitaria sammarinese.

Da una parte ci sono i medici storici dell’ospedale, coloro che lavorano affinché la struttura sanitaria cresca nel miglior modo possibile per il bene del Paese e che pretendono che si faccia al più presto chiarezza su di una situazione non troppo chiara.

Dall’altra i medici esterni, come ad esempio Fabrizio Campi, primario d’Ortopedia, che ha minacciato di dimettersi, ma come lui anche altri specialisti italiani che lavorano presso l’ospedale del Titano. Si dice che Campi, come anche altri, siano particolarmente insofferenti di questa situazione perché pare che dai piani alti gli abbiano promesso “mari e monti”; promesse però che fino ad ora non sarebbero state mantenute e che riguardano in particolare la delicata questione della “libera professione”, problematica anche politica e non ancora definita.

In ortopedia sono parecchi quelli che hanno e stanno storcendo il naso riguardo alla posizione di Campi. Diversi sono infatti coloro che si chiedono come mai non sia stata concessa la possibilità al dottor Soragni di continuare nel proprio lavoro, e come mai che al dottor Ghinelli non gli abbiano proposto di prendere il posto di Soragni. Qualcuno sostiene che Campi avrebbe quindi intenzione di andarsene perché lavorando a

Una delle entrate dell’ospedale di Stato San Marino ci rimetterebbe dei soldi, in quanto non riesce ad esercitare la libera professione. Quella di Campi sarebbe perciò una battaglia professionale e personale che nulla avrebbe a che fare, invece, con quella di chi, al contrario, guarda più al bene della salute della comunità sammarinese che alle proprie tasche.

Infine, c’è un’altra fetta di medici che rivendica le proprie condizioni lavorative, in maggioranza precari. Diversi sono gli aspetti di rivendicazione, da quello economico e contrattuale a quello del pensionamento.

Sta di fatto che lunedì sera pare che si sia svolta una sorta di riunione “carbonara” dei medici dissidenti, praticamente l’80% del personale medico dell’ospedale.

In quella riunione è girato un documento molto critico nei riguardi della direzione sanitaria e della segreteria di Stato, nel quale si annuncia che se le cose non cambieranno i medici potrebbero anche decidere di passare all’azione, manifestando il proprio dissenso con scioperi e contestazioni di vario genere.

Francesco De Luigi, La Tribuna