Fari accesi sull’ultima seduta della Commissione per le Politiche Territoriali che ha visto l’approvazione – avvenuta con i soli voti della maggioranza – del piano particolareggiato delle Aree a Progetto Speciale del parcheggio 6 e 7: “Nessun rispetto degli articoli di legge relativi alla procedura per l’approvazione degli strumenti urbanistici attuativi”. Ecco cosa succede.
Renzo Piano, l’architetto con la A maiuscola, non fa che ripeterlo: “la bellezza è qualcosa che appartiene a tutti”. Fosse vero anche a San Marino ci sarebbe più attenzione per l’anima dei luoghi e non se ne stravolgerebbe la forma così a cuor leggero.
E’ come la pensa il consigliere della Dc Stefano Canti che nella cornice della commissione per le politiche territoriali lo scorso mercoledì le ha messe tutte in la al segretario Michelotti. In quella seduta è stato presentato il piano particolareggiato delle Aree a Progetto Speciale del parcheggio 6 e 7, per intenderci la Cava Antica e la Cava degli Umbri, che è stato votato dai soli membri della maggioranza perché quelli di opposizione si sono espressi in maniera contraria. “Con questo Piano Particolareggiato – ha detto Canti – si sono approvati interventi ad personam portati avanti senza il rispetto degli articoli di legge relativi alla procedura per l’approvazione degli strumenti urbanistici attuativi. Il piano particolareggiato prevede lo spostamento di due chioschi che sarebbero dovuti essere entrambi ricollocati nell’ambito del progetto complessivo delle aree a progetto speciale. Il Segretario Michelotti ha pensato bene di portare in commissione un piano particolareggiato ad hoc per i due chioschi, invece di procedere nel pieno rispetto delle prescrizioni previste per queste due aree a progetto speciale che prevedevano espressamente che i chioschi dovessero essere ricollocati nell’ambito della progettazione complessiva. Così facendo si vincola il lavoro dell’architetto Paolo Bodega, incaricato dal Congresso di Stato di redigere il piano particolareggiato delle due aree a progetto speciale. L’architetto Bodega nel progettare l’intervento per cui è stato incaricato sarà vincolato da punti fermi perché i due chioschi e la ‘grande serra di vetro’ (che verrà posizionata nel giardino verde che si trova tra parcheggio 6 e 7 dove sorgerà appunto una grande struttura per ospitare i matrimoni) dovranno essere inclusi nel predetto progetto. Anche qui questi interventi vengono con perfetto tempismo portati in commissione e approvati proprio alla vigilia della presentazione del nuovo Strumento di Pianificazione Generale del Territorio”.
Ed è stato sempre Canti a denunciare: “Su questo piano particolareggiato in un primo momento la Commissione per la Conservazione dei Monumenti e degli Oggetti di Antichità (CCM) ed Arte aveva espresso parere negativo (a tal proposito vorrei ricordare che la CCM esprime pareri vincolanti), mentre successivamente con un’integrazione al progetto precedentemente respinto (inserimento serra in vetro) ha espresso parere favorevole ribaltando quindi il parere negativo espresso sul primo progetto. Il tutto è stato reso possibile con la nomina di nuovi membri nella CCM in quanto essendo nuovi probabilmente hanno ritenuto la proposta approvabile”. “Per le ragioni sopraesposte – ha concluso Canti – farò ricorso per mancato rispetto della procedura”.
Dopo la desertificazione di Paolo III il centro storico ha bisogno di tutto tranne che essere nuovamente brutalizzato. C’è bisogno di un’armonia nuova tra le persone e nei luoghi dove esse vivono. La RepubblicaSM