Rete vuole governare e dice no ad incarichi di secondo piano. Lo fa per voce del consigliere Roberto Ciavatta che con il consueto carisma lancia un appello ai cittadini: “Il nostro movimento – dice – ha tagliato traguardi insperati in questi anni. Potenti innominabili solo qualche tempo fa, ora sono in buona parte un ricordo del passato e la scorsa settimana siamo riusciti ad avviare la commissione di inchiesta su banca Cis e banca Partner i cui proprietari son tra gli altri Grandoni, Guidi, e Gerani. La nostra rivoluzione però non è finita. Ora dobbiamo governare il Paese, ci stiamo preparando a farlo. Dobbiamo finire di annientare i potentati che sono solamente feriti, liberare finalmente dalla corruzione la forza positiva di un intero Paese fatto di gente pulita come voi e come noi. Per farlo però vi chiediamo di votare due sì ai referendum del 2 giugno”. La modifica della legge elettorale è ritenuta un passo cruciale per poter dare avvio a un cambiamento che non sia solo di facciata: “La legge elettorale va cambiata – ha proseguito Ciavatta rivolto ai cittadini – perché premia i vecchi partitini che si mescolano fra di loro con il rischio di vederci ancora una volta vittoriosi ma destinati all’opposizione. Il Paese non se lo può permettere, come Rete l’unica cosa in nostro potere è diventare la prima forza del Paese, cercheremo di farlo ma con l’attuale legge elettorale il nostro sforzo e la vostra voglia di rinnovamento potrebbe ancora una volta venire disinnescata. Se disgraziatamente vincesse il no tutti i vecchi partiti si mescoleranno ancora una volta per impedire a noi di andare al governo e scoperchiare le loro responsabilità. Con la vecchia legge elettorale avremo un tutti contro Rete oppure l’ennesimo ballottaggio, a quel punto il Paese avrebbe ancora un governo di minoranza che non potrà fare le riforme che ci servono per riprendere fiato. Con la vittoria del sì, se ci farete diventare maggior forza rappresentativa sarà Rete ad aprire le consultazioni ed eventualmente a trovare degli accordi alle nostre condizioni, imponendo il nostro peso e fermando ogni clientelismo e ogni corruzione. Vi promettiamo di portare la rivoluzione di Rete al governo”. Impietoso il giudizio su chi guida ora il Paese: “L’attuale governo, il peggiore della storia, sostiene il no perché è l’unico modo per riciclarsi. Loro vogliono ridurre all’opposizione chi rappresenta come noi la parte buona del Paese e non scende ai loro compromessi, a noi spetta tentare di diventare il maggiore gruppo politico del Paese, a voi cittadini spetta il compito di evitare che i vecchi partiti ci tendano un’altra imboscata che il Paese non si può più permettere. Buon voto, Rete voterà due volte sì”. E’ stato sempre Roberto Ciavatta parlando nella cornice di una conferenza stampa a dire che domenica il sì vincerà a man bassa. Parole alle quali i sostenitori del no hanno reagito a tutto petto ma l’attuale maggioranza che sostiene il no non ha più alcuna credibilità, è un equipaggio che trasuda disfatta. Questa volta il Paese ha bisogno di un rinnovamento vero. Verità in latino ha la stessa radice di primavera (ver) ed è qualcosa che non può che tendere a un cambiamento che si tocchi con mano. Simone Weil scriveva “Il male è l’illimitato, ma non è l’infinito”. E ancora “Non si entra nella verità senza essere passati attraverso il proprio annientamento”. E’ tempo che la primavera arrivi, anche a San Marino.
