Una piacevolissima chiacchierata con un uomo molto colto quella che ho fatto ieri pomeriggio con il Prof. Roberti, nella quale sono stati trattati molti aspetti di quella che viene chiamata ”Indagine Mazzini”.
Quello che sta succedendo col Mazzini non è altro che è già è successo in Italia nel 1992, con l’estinzione di quasi tutti i partiti tradizionali, con Tangentopoli. In Italia una grossa svolta la diede il potere giudiziario, qui staremo a vedere se lo stesso avrà la forza di fare quel che deve fare: cioè perseguire i corrotti e processarli.
Ma a differenza dell’Italia qui molti dei reati sono prescritti. Molti risalgono al periodo del governo straordinario, ovvero circa 10 anni fa. Resta però il fattore morale. Non può essere accettato che ci siano stati dei politici – alcuni che tuttora addirittura rivestono importanti ruoli – che abbiano preso mazzette e non abbiano pagato il loro conto con il paese, nemmeno mediaticamente.
Parlando con il Prof. Roberti emerge un mondo sordido di politica tangentizia legata alla concessione di qualche cosa che solo il politico, o chi dentro una realtà politica poteva dare. Vi erano – a dire del Roberti – anche dei prezzari. Oltre alle banche che avevano un prezzo di circa 5 milioni di euro (come emerso dalla nostra intervista con Lucio Amati sull’acquisizione del Credito Sammarinese – Nuova Banca) anche le finanziarie avevano il loro prezzo. L’ammontare della mazzetta che doveva essere pagata per ottenerla era di circa 1 milione di euro.
Soldi di privati cittadini che venivano versati direttamente ai politici. Nell’ubriacatura generale, dovuta al benessere, la gente ne parlava ma a nessuno – probabilmente per interesse personale – faceva comodo mettere il naso in maniera approfondita e denunciare queste vere e proprie rapine alla collettività. Nemmeno i partiti d’opposizione hanno inciso in maniera determinante per scoperchiare questo vaso di pandora. Questo è un fatto.
Il risultato? 12 banche e circa 60 finanziarie che sono state date proprio in quel periodo.
Ripercorrendo con Roberti quel periodo la corruzione era cosa normale, come normale era dare le tangenti a politici. Come visto nella videointervista a Roberti lui dichiara che anche il Segretario Felici, allora Segretario con delega all’Industria, ha preso delle tangenti. Ben 200.000 euro su libretti al portatore consegnati dallo stesso Roberti nelle mani di Claudio Felici. Questa è la sua dichiarazione. Felici a quanto si sa si è trincerato dietro ad un No Comment, ma non ha denunciato Roberti. Cosa avreste fatto voi se foste stati accusati ingiustamente di aver preso mazzette? Sareste stati in silenzio? O avreste solo dato del bugiardo al vostro accusatore?
Mi hanno detto di darglieli, dice nell’intervista il Prof. Roberti. Ma non era il solo, mi dirà. Emergerà dalle carte del Mazzini anche altri nomi di politici altrettanto importanti non emersi fino ad ora e che tuttora rivestono ruoli di primo piano. Politici che hanno preso mazzette e soldi che probabilmente si sono tenuti per se o che hanno dato a terzi.
Quindi è oltremodo interessante continuare ad incontrare il Prof. Roberti, già collaboratore della romagna – e con incarichi istituzionali italiani – di del Pres. Nino Cristofori della Dc degli anni 70-80-90, per delineare e ricostruire la vera storia politica sammarinese degli ultimi 20-30 anni.
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