San Marino. Robot chirurgico, spesi tre milioni anziché riceverlo “gratis”: perchè? I cittadini ancora attendono risposte da Bevere, Ciavatta, Rete e Governo! … di Enrico Lazzari

Il filosofo e logico austriaco Ludwig Wittgenstein (1889-1951), considerato nel mondo accademico anglosassone uno dei massimi “pensatori” del XX secolo, sosteneva che “su ciò di cui non si può parlare, se deve tacere…”.

Una “sentenza” che sembr quanto mai pertinente, oggi, all’attualità sammarinese, dove la cittadinanza è oggi attanagliata da due pesanti dubbi:

• Uno -come scritto ieri (clicca  qui)- relativo alla fondatezza della testimonianza rilasciata la settimana scorsa in Tribunale dal Presidente della Commissione sammarinese Antimafia, il democristiano, leader della corrente ciellina, Pasquale Valentini, relativamente ai suoi rapporto con il finanziere lucano Francesco Confuorti e, soprattutto, alla conformità della stessa testimonianza al giuramento appena prestato dinnanzi al Giudice del processo che vede, fra gli altri, imputato lo stesso finanziere;

• Un altro, invece, più “terra terra” e relativo all’acquisto del robot chirurgico per un costo di circa tre milioni di euro quando, nella vicina Italia, sono tante le strutture ospedaliere che lo hanno ricevuto in comodato gratuito (leggi qui).

Due questioni di alto impatto che meriterebbero risposte capaci di far piena luce su quanto accaduto e perché… Due questioni che, a giorni dalla relativa richiesta di chiarimenti rivolta ai protagonisti delle medesime vicende -Valentini per la prima, l’ex Segretario di Stato alla Sanità Roberto Ciavatta (Rete) e il Direttore Generale Francesco Bevere per la seconda- non hanno ritenuto importante -fino ad ora- chiarire direttamente. Punti di vista… Forse, riesumando la constatazione di Wittgenstein, “su ciò di cui non si può parlare, se deve tacere”? Non so… Al momento, alla luce degli elementi certi disponibili, è errato trarre conclusioni in un senso o nell’altro.

Tralasciando oggi la prima questione, torno a concentrare il mio “pensiero” sui circa tre milioni di euro (cifra dedotta dalla delibera che autorizzava la spesa) del robot chirurgico.

Ho scritto che nella vicina Italia sono molte le strutture sanitarie che non lo hanno acquistato, che non lo hanno pagato ma lo utilizzano in forza di un contratto di comodato gratuito. Egregio Direttore Generale ed Egregio ex Segretario di Stato alla Sanità in carica ai tempi dell’investimento, perchè alle casse ISS è costato circa tre milioni quando ad altre strutture ospedaliere è costato -e costa di acquisto o noleggio- zero? Non credete che la cittadinanza -che è poi colei che finanzia originariamente ogni spesa pubblica- meriti di saperlo? Non credete sia doveroso e impellente spiegare a chi ha pagato le tasse come sono stati spesi i loro soldi?

Ho argomentato, con tanto di delibere citate, la fondatezza delle mie affermazioni relativamente ai contratti in essere nella sanità italiana. E sono riuscito a farlo in maniera semplicissima, ovvero attraverso una semplice ricerca Google con la key “comodato gratuito robot chirurgico” (una ricerca che ognuno di voi può fare). Così, solo grazie a Google, è facilissimo scoprire che l’Ospedale Asl di Biella si è dotato di un robot chirurgico in “comodato d’uso” per la durata di cinque anni. Ma non è il solo…

Solo grazie a Google scopriamo, così, che utilizzano il robot in comodato d’uso gratuito (ovviamente pagano i materiali di consumo) anche:

• L’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana

• Ospedale Niguarda, Milano

• PO San Paolo, ASST Santi Paolo e Carlo (regione Lombardia)

• Policlinico di Milano

• PO di L’Aquila

• Ospedale Caldarelli di Napoli

• Ospedale di Siena

• Ospedale di Grosseto…

Ma, senza dubbio, ad una indagine approfondita, emergerebbero tanti altri ospedali dotati di robot chirurgico ottenuto in comodato d’uso gratuito. Tanti, ma -come detto- non quello di San Marino, il cui investimento ha assorbito risorse che -a mio parere, ma non solo mio- potevano essere utilizzate per mitigare le ripercussioni negative sull’utenza come, ad esempio, le liste di attesa.

La cosa che mi ha colpito in questa vicenda che meriterebbe chiarimenti e spiegazioni sulla scelta di acquistare e pagare il macchinario anziché ottenerlo in comodato gratuito, è il silenzio -oltre che dei protagonisti, dei responsabili della scelta- dell’intero mondo politico, specie di opposizione. Non interessa a nessuno sapere perchè si sono spesi tre milioni di euro quando, forse, si poteva avere la stessa tecnologia senza pagarla? Non interessa a nessuno sapere se era possibile risparmiare quei milioni di euro di soldi pubblici?

Non interessa neppure a Rete che, ai tempi di quell’investimento, aveva il “suo” Roberto Ciavatta alla guida della Segreteria alla Sanità? Eppure, la razionalizzazione delle spese pubbliche non è da sempre un cavallo di battaglia di quel movimento biancazzurro simil-grillino? E, infine, al governo in carica non interessa -alla luce di queste rivelazioni- se, ai tempi in cui la guida politica retina della Sanità sammarinese, ha rinunciato a risparmiare qualche milione di euro pubblici?

I cittadini attendono risposte. Non credete, egregi Bevere e Ciavatta, egregi consiglieri, egregi ministri ed egregi vertici politici di Rete, che gli stessi cittadini le meritino in fretta? O, forse, avete intenzione di riportare all’attualità del Titano un ormai scomparso filosofo austriaco del secolo scorso?

Enrico Lazzari

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