Va tutto alla rovina. Ci sono gli smottamenti: frana di Serravalle davanti al cimitero, le strade sono dissestate, le medicine si pagano, le visite pure, furti a raffica, l’Università è ormai al lumicino, le graduatorie a scuola nel caos, ogni giorno siamo all’attenzione in negativo dei media, i filmati di Giornalesm.com, le denunce fioccano, i russi vengono a mancare, i soldi sporchi di ‘Roma Capitale’ passati per San Marino, però con immenso piacere vediamo scialacquare ancora i soldi dello stato che sono soldi di tutti”.
Così Romeo Morri, ex segretario di Stato alla Cultura che interviene come associazione Araba Fenice per chiedere al governo di andare a casa. “la riscossa delle luminarie – aggiunge -, le casine dei sette nani e intanto continua lo sperpero… Potrei continuare ad elencare quello che non va, sarebbe facilissimo, ma sparare al pianista per giunta stonato, non conviene.
Il 30 novembre, mese dei morti, i sammarinesi lo ripeto, hanno mandato un avvertimento molto chiaro anche se i soliti noti hanno cercato di mandarli a votare. Evviva quindi il gattopardo”. “Sammarinesi – dichiara – vi daranno la tredicesima, poi anche se resta la pensione ci sarà il caos. Il paese sta implodendo, ci vorrebbe una bella grazia del Santo Marino.
Ci stiamo infatti avvicinando al default, ma non si può accettare di morire in silenzio. Dico queste cose – conclude – con serenità e con l’orgoglio di essere un vero sammarinese: membri del governo e tutti quelli che hanno l’ombra di essere nei vari conti ‘Mazzini ed altri’ andate a casa, è ora”. San Marino Oggi