In pensione da qualche settimana, ma anche più motivato di prima nell’impegno per le battaglie in cui crede.
Così Romeo Morri, ex segretario di Stato per l’Istruzione e la Cultura che assicura il proprio impegno “per gli anziani, i malati, i portatori di handicap e gli invalidi” attraverso l’associazione da lui creata “Araba Fenice”.
“Farò lotta dura”, assicura alla Serenissima, parlando anche della sua condizione di salute: “La mia malattia – spiega – non mi impedisce di impegnarmi con molta forza”. Romeo Morri non ha di sicuro perso la sua verve e rivolgendosi alla politica che secondo lui non sta compiendo scelte idonee a risolvere i problemi del Paese ammonisce: ”Chi semina vento raccoglie tempesta”.
Morri poi insiste perché si investa, piuttosto che tagliare, nella scuola e nell’Università. L’ex segretario di Stato non manca poi di parlare della questione morale, in particolare delle vicende legate alla maxi inchiesta sul “conto Mazzini”. “Chi è indagato deve lasciare le istituzioni e gli incarichi e andare a casa”.
Stesso invito che Morri rivolte poi al governo “è ora che se ne vadano e che i sammarinesi tornino alle urne per scegliere una nuova classe dirigente”.