San Marino. Rossano Fabbri a Mancini: “Noi ci siamo. E aspettiamo anche Berti…” (intervista di David Oddone)

Venerdì su La Serenissima abbiamo pubblicato una interessante intervista al Consigliere di Npr, Alessandro Mancini, il quale fra le altre cose aveva mandato un messaggio di forte apertura al collega Rossano Fabbri di Mis. Da qui si parte per una intervista a quest’ultimo.

 

Consigliere Fabbri, nei giorni scorsi c’è stata una apertura “senza se senza ma” da parte del rappresentante del Ps Alessandro Mancini, verso la sua forza politica.

“Si, una apertura netta e coraggiosa”.

 

Rispetto alla quale ora che farete?

“Non solo intendiamo prenderne atto, ma vogliamo trasformarla nell’avvio di un processo di collaborazione serio”.

 

Cosa intende nella pratica per “serio”?

“Senza condizionamenti, veti o pregiudizi. Che non sia viziato da veti di carattere politico o personale verso il Mis e le sue persone. Cosa che, peraltro, non mi pare aver letto nella presa di posizione di Alessandro Mancini. Ed è già questa una novità controcorrente in ambito socialista”.

 

Ora che succede, Fabbri?

“E’ innegabile che quanto sta accadendo dentro la lista Npr ci interessa. Non solo per la riaggregazione dell’area socialista ma anche per la possibilità di offrire una offerta politica più ampia, innovativa e calata sulle ‘cose da fare’”.

 

Si riferisce all’affiancamento dell’area socialista con quella liberale?

“Esattamente, ha colto nel segno. Ho molto apprezzato le prese di posizione del Capogruppo Berti. Auspico che si possa mettere in campo una collaborazione effettiva. Si tratterebbe di rafforzare uno schieramento riformatore che – anche in questa legislatura – ha rappresentato il grande assente nel dibattito e nella attualità politica”.

 

Me lo lasci dire. Non pensa di snaturare, in questo modo, il progetto di unificazione?

“Guardi, concordo con Mancini quando dice che è necessario che gli attuali rappresentanti consigliari delle forze politiche delle forze di ispirazione socialista presenti in Aula prendano finalmente consapevolezza del proprio ruolo. Esercitando delle scelte, anche coraggiose, senza dover vivere con la sindrome dello specchietto retrovisore”.

 

“Sindrome dello specchietto retrovisore”, curiosa metafora…

“Sì, se si conduce un mezzo guardando freneticamente con la testa spesso rivolta all’indietro si va fuori strada o, peggio, ci si fa del male”.

 

Farsi male ha significato scissioni, divisioni e lacerazioni?

“E’ quello che è successo considerando le gestioni del passato da parte dei vari capicorrente socialisti. Tatticismo, autoreferenzialità esasperata e tante lacerazioni non solo politiche ma anche personali”.

 

Ce l’ha con qualcuno in particolare?

“No, la politica come disse un grande socialista del livello di Rino Formica è ‘sangue e merda’. Negli anni ne ho capito il senso. Anche a malincuore”.

 

Quindi, per capire, ok all’alleanza tra liberali e socialisti. Ma il Mis dove si colloca?

“Il Mis ha scelto di fare una ‘traversata nel deserto’ in questa legislatura. Ci siamo posti l’obiettivo di fare una opposizione diversa. Specialmente sul terreno della giustizia. Abbiamo fatto proposte, siamo stati al tavolo. Se il Greco ha dato atto alla Repubblica di San Marino di aver fatto tanto, un piccolo merito vogliamo prendercelo anche noi”.

 

Entrerete in maggioranza allora?

“A noi interessa dare un contributo per uscire dalle emergenze. Lo abbiamo fatto per la pandemia. Lo faremo anche a fronte delle scelte che impatteranno sulle famiglie e le imprese”.

 

Significa che rimarrete, ancora per un po’, alla finestra? Anche perché non è che tiri una bella aria…

“Non ha tutti i torti. Procedere all’aumento delle tariffe, riforma delle pensioni e del mercato del lavoro non sono passaggi che – se fossi in maggioranza – affronterei pensando di ricevere pacche sulle spalle e applausi da parte della gente. Fossi in loro mi muoverei in maniera più accorta”.

 

Ma il mio lavoro è fare domande, il vostro dare soluzioni. Che propone allora?

“Dico che i problemi di questa legislatura non si risolvono tutti con la logica dei numeri. Occorre una disponibilità a confrontarsi con politica e forze sociali e datoriali. Altrimenti si sbatte contro un muro”.

 

David Oddone

La Serenissima