Gli investigatori stanno sentendo testimoni e vagliando le immagini riprese dalle telecamere per cercare di chiarire che cosa sta dietro all’incendio della vetreria situata al secondo piano dello stabile Rovereda2, distrutta dalle fiamme lo scorso otto marzo.
Nessun dubbio sull’origine dolosa: all’interno del locale sono stati trovati inneschi e la porta è stata forzata.
Il laboratorio non è molto grande ma, a quanto sembra, in grado di effettuare particolari lavorazioni anche di tipo artistico e al momento dell’incendio, scoppiato intorno alle 21.30, fortunatamente nessuno era presente nel locale che è andato praticamente distrutto.
Erano comunque intervenuti anche i vigili del fuoco di Rimini, oltre alla squadra antincendio della Polizia civile, per riuscire ad avere ragione delle fiamme.
Gli investigatori non tralasciano l’analisi di nessun pista, compresa quella che porterebbe all’aggiudicazione degli appalti per la ricostruzione in Emilia dopo il terribile sisma del 2012.
Anche il locale e la documentazione vengono passati al setaccio dagli investigatori. Proprio per agevolare le operazioni la magistratura ha deciso di porre sotto sequestro il laboratorio. Il resto del Carlino