San Marino. Rubrica ”Tre domande a…”. Oggi intervistiamo Alessandro Mancini, Ps: ”Un governo serio non deve creare allarmismo!”

In questa pausa estiva abbiamo rivolto le nostre tre domande al capogruppo PS Alessandro Mancini, resosi protagonista – anche lui – in un aventino tutto sammarinese nel corso dell’ultima sessione consigliare.

Avvicinamento Psd all’SSD nel governo, siete in contatto con i socialisti del Psd per fare un nuovo soggetto assieme?

La scelta del PSD di rimanere in aula è una scelta che ovviamente rispetto, anche se è difficile da comprendere in quanto dopo giorni di richiesta di informazioni e di richiesta di dati il governo ci ha preso in giro. Infatti ci ha nascosto fino all ultimo minuto che era pronto un emendamento per l’emissione di titoli di debito per 200 milioni. Noi e la Dc abbiamo giudicato questo comportamento inaccettabile, e serviva un atto forte come di fatto è avvenuto. Per quanto riguarda il rapporto con il Psd, credo la necessità di riorganizzare l’intera area riformista sia non solo una scelta ma un’operazione non più rinviabile per chi si riconosce negli ideali del socialismo riformista e liberale; ma una vera e propria necessità per il paese. Nei momenti difficili i socialisti sono sempre stati protagonisti nella soluzione dei problemi del paese. 

Se avesse vinto la coalizione Bene Comune molto probabilmente lei sarebbe diventato un segretario di stato. Che cosa avrebbe fatto che questo governo non ha fatto in questi 8 mesi di governo?

Sarebbe troppo facile rispondere dicendo che di sicuro il nostro governo non avrebbe fatto i danni che questo governo, sopratutto sul sistema bancario, ha prodotto. Questo paese ha bisogno di attrarre investimenti ed imprenditori. E per far sì che questo avvenga servono regole chiare come ad esempio uno snellimento della burocrazia ed una pubblica amministrazione al servizio delle imprese. Non basta una scontata pressione fiscale leggera! Ora serve sicurezza, quella che oggi il governo di Adesso.sm ha completamente messo in discussione.

Un disastro quindi! E l’ultima domanda è scontata. Lei Mancini che cosa non avrebbe fatto?

Come ho detto più volte anche in Consiglio, in questi mesi, più che l’autonomia di Banca Centrale, fatto che mi sembra che sia evidente a tutti, quella deve essere perseguita è l’autonomia del Governo da Banca Centrale. Questo è stato ed è tuttora un grosso problema! È mancato un progetto politico serio e sostenibile per il sistema, molti interventi sono il frutto dell’improvvisazione e purtroppo improvvisare, o peggio ancora andare avanti a tentativi, è molto rischioso. Il commisariamento di Asset Banca è purtroppo la conferma di questo stato di cose; non solo si è uccisa una impresa, non solo sono usciti decine e decine di milioni dal sistema, ma si è generato un effetto panico nei risparmiatori. Un governo serio e autorevole deve trasmettere fiducia e non generare allarmismo.

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