1) debito pubblico che cosa ne pensi?
Non mi preoccupa il debito di per se, mi preoccupa la situazione delle casse pubbliche. E non vedo nemmeno nella corsa alle riforme (che sono fondamentali e vanno fatte) la risposta che compensa la necessità di andare a emettere titoli di debito pubblico. Se è vero come è vero che alle casse pubbliche mancano le entrate dal comparto finanziario, c’è da chiedersi come fare per fare tornare quel settore a produrre ricchezza. Il PSD sono anni che sostiene una cosa molto chiara: che fuori dagli accordi internazionali non possiamo più permetterci di stare. E mi riferisco a quelli che portano a forti collaborazioni con Banca d’Italia e -ovviamente- con la BCE. Basti pensare ai tassi di interesse dentro gli accordi o fuori dagli accordi. Il tema della vigilanza di banca centrale è di capitale importanza, per un settore che vive di fiducia e di sicurezza. Siamo sicuri che nelle condizioni attuali le Banche sammarinesi lavorino serenamente?
2) I socialisti potranno riunificarsi?
È ragionevolmente auspicabile, per la storia e per il Paese, che ha forse oggi più che mai, bisogno di una forte anima riformista. Anche perché gli “anti-socialisti” stanno dimostrando di essere fortemente impegnati nella loro causa. Non fare nulla aiuterebbe questi (partiti e soggetti) a far sì che la nostra area si estingua, forse più rapidamente di quanto persino loro si aspettano. Mi conforta sapere che il sentimento che ci guida sia tutt’altro che estinto e che, seppur piccoli e divisi, siamo in tanti a riconoscerci in questi valori. Quota parte, ognuno sta tentando di mantenere accesa la fiamma e la sensazione è quella che stia maturando una volontà diffusa di unità, esternata anche dalle dichiarazione dei diversi soggetti che si rifanno a questa casa politica, dichiarazioni che però è ora di tradurre in fatti. La sfida, che è anche generazionale, sarà quella di invertire la “diaspora”. Il PSD è pronto ad aprire un dialogo serrato che dovrà partire dai nostri alleati di lista, ma che dovrà essere allargato a diversi settori chiamiamoli ‘di area’, presenti sia dentro al Consiglio Grande e Generale che fuori. L’importante è non fare più i donatori di organi per gli altri partiti.
3) Le difficoltà interne di questo governo e di questa coalizione, pensi che possa durare con questa configurazione? Le elezioni sono vicine?
Le elezioni sono sempre vicine, anche il giorno dopo del giuramento, non è una questione di questo governo: è la politica. Non mi impressiono davanti a chi fa dichiarazioni roboanti o a chi alza la tensione all’interno di partiti o in maggioranza, mi riferisco a chi fa della politica una questione di avanspettacolo. Mi preoccupa chi lavora silenziosamente, sistematicamente alla ricerca di alternative e incastri politici più o meno sensati. Al momento attuale non ci sono alternative più o meno sensate a questo quadro, che seppur frastagliato e per certi versi atipico, ha prodotto -nel biennio covid- molto di più di tanti governi passati in epoche molto più tranquille.