San Marino. Rumors. Delegazione di Rete oggi dalla Reggenza per rimettere il mandato e togliere la fiducia all’esecutivo?

Le voci che circolano sempre più insistenti indicano che il movimento politico Rete avrebbe deciso di autoescludersi dalla maggioranza a seguito dello strappo verificatosi ieri sera con la mancata votazione del famigerato ordine del giorno che è stato visto dalla Dc come un attacco, forse premeditato, al segretario di Stato Marco Gatti.

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Negli ambienti politici, si diffonde l’indiscrezione secondo cui Rete potrebbe recarsi già oggi, o addirittura questa mattina, dalla Reggenza per rimettere il mandato e ritirare la fiducia all’esecutivo, che comunque avrebbe i voti per continuare.

Questa era una delle ipotesi plausibili a seguito del mancato voto favorevole al noto ordine del giorno contro il segretario Marco Gatti. Ieri sera, in Consiglio, il movimento Rete si è trovato isolato, con addirittura un voto in meno alla conta dei voti rispetto agli 8 consiglieri rimasti dopo varie defezioni avvenute nel corso degli anni di governo. La mancanza di un voto è dovuta all’assenza del consigliere Marco Nicolini, che aveva già espresso il suo voto contrario all’ordine del giorno.

Quindi, se queste informazioni verranno confermate, Rete lascerà il governo a questo punto.

Cosa accadrà adesso? Tra le diverse ipotesi, sembra che la più plausibile sia quella di formare un governo di transizione, che si impegnerà a portare avanti alcune riforme, ad attuare alcuni punti del programma di governo e, soprattutto, a concludere il trattato di associazione con l’Unione Europea. È possibile che per la chiusura di questo trattato questa ipotetica maggioranza riceva anche il sostegno di forze esterne, come peraltro è stato già esternato durante la seduta del Consiglio Grande e Generale di ieri pomeriggio da alcune forze di opposizione.

E’ importante infine notare che tra i 33 voti contrari all’ordine del giorno in questione vi erano anche quelli dei consiglieri di Libera Muratori e Bevitori che a detta di molti sarebbero vicini ad uno dei leader di Alleanza Riformista, il consigliere Rossano Fabbri. Questo fatto potrebbe indicare la volontà da parte di tali consiglieri di lasciare il partito di Libera e unirsi alla presunta nuova maggioranza o addirittura portare con loro la corrente socialista dello stesso partito di sinistra. Tale mossa potrebbe rappresentare un cambiamento significativo nel panorama politico e potrebbe influenzare la composizione e la dinamica delle forze politiche coinvolte.

E’ necessario, comunque, attendere conferme e ulteriori sviluppi per comprendere appieno le implicazioni di questa possibile transizione politica.

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