Sabato 8 e domenica 9 febbraio, Andrej Ceccoli, in rappresentanza del Partito dei Socialisti e dei Democratici, ha partecipato ai lavori romani del Congresso nazionale di “Sinistra per Israele, due popoli due Stati”.
La tesi congressuale, votata anche da Ceccoli, sostiene che la soluzione al conflitto arabo-israeliano e israelo-palestinese sia quella di due Stati per due popoli. Non solo per garantire la pace e la convivenza ma anche per dare un assetto stabile a tutta l’area mediorientale.
Il percorso di pace deve necessariamente passare dal diritto di Israele ad esistere nella sicurezza e dalle legittime aspirazioni del popolo palestinese ad un proprio Stato indipendente, democratico e libero dai terroristi e dalle ingerenze iraniane.
Pur riconoscendo la legittimità del governo israeliano nel colpire con la maggiore efficacia possibile organizzazioni terroristiche come Hamas, Hezbollah e gli Houthi, Sinistra per Israele sottolinea come il Primo Ministro Netanyahu non coincida con Israele e rappresenti anzi una deriva di estrema destra che va condannata sia per il modo di condurre la Guerra di Gaza che per aver sdoganato nel proprio governo formazioni politiche di estrema destra, eredi ideologici del terrorista Meir Kahane, che per l’alleanza opportunistica coi settori più fanatici ed oltranzisti come “Potere Ebraico” e “Sionismo Religioso”. L’attuale governo israeliano, che dovrà rispondere del modo con cui ha condotto le operazioni a Gaza, è un ostacolo alla realizzazione di un processo di pace e convivenza. Dal che discende l’urgenza della sua sostituzione democratica con una leadership che creda in un processo di pace e convivenza e lo persegua con determinazione.
Il Partito dei Socialisti e dei Democratici sostiene lo Stato di Israele guardando con speranza alla parte progressista, laica e pluralista, rappresentata dai Democratici di Yair Golan, che affonda le proprie radici nei principi fondativi dello Stato di Israele; principi socialisti e laici stabiliti nella Dichiarazione di Indipendenza del 1948 e che dichiarano una “completa uguaglianza dei diritti sociali e politici a tutti i cittadini senza distinzione di credo, razza e sesso”.
Ceccoli si è impegnato a costituire una sezione sammarinese dell’Associazione con lo scopo di promuovere il dialogo e la pace fra i due popoli in guerra, anche a seguito della visita dell’Ambasciatrice palestinese. Il PSD sostiene da sempre che la Repubblica di San Marino abbia una vocazione naturale ad essere luogo di incontro per la promozione della pace
