San Marino. Salvatore Occhiuto: ”Un uomo, un perché! Pasquale Valentini, l’incompreso del Titano.

pasquale valentiniPapa Francesco nel luglio 2013 ha solennemente dichiarato che la politica è la più alta forma di carità in quanto realizza il bene comune.

Pasquale è il massimo interprete di questo dogma pontificio, anche se intende il bene comune a senso

unico: purtroppo per Lui il senso unico è previsto esclusivamente dal codice stradale.

Anime maligne affermano che è attaccato alla sua poltrona come l’edera alle mura di Guaita,

invece si pone continuamente nuovi orizzonti.

Non è certamente un conservatore, bensì un tenace innovatore.

Ha elaborato nuove linee di orientamento in politica estera come la “cosiddetta diplomazia

confessionale” (allocuzione dinnanzi alla conferenza ministeriale Osce 13 maggio Vienna),

e la “politica interstatuale” (Meeting di Rimini 25 agosto), compie estenuanti visite ufficiali,

insomma si prodiga in ogni maniera al servizio della nazione.

Ultimamente forse il suo fisico ne ha risentito poiché passare dal caldo di Dubai al clima

continentale di New York al gelo di Astana ha provocato qualche elucubrazione non proprio

sintonizzata con il suo geniale acume.

Vede una ripresa che non c’è, descrive alla platea del Fondo Monetario Internazionale

un paese che non esiste, conferisce al governo la soluzione di problematiche che al contrario

si moltiplicano, elevando il numero dei disoccupati alle 2200 unità, un aliquota insopportabile

per una popolazione di oltre 32.000 abitanti.

Probabilmente come la Magica Emi dei cartoni animati vive nella bolla delle illusioni, o è dotato

di un teletrasporto speciale casa-Palazzo Begni-casa, che neppure a Star Trek avevano perfezionato.

Il suo corpo è immanente, fisicamente non compare per strade e piazze, dunque non può constatare

la realtà, ma non è il solo.

Medesime osservazioni appartengono a molte personalità che detengono importanti responsabilità:

il Nunzio Apostolico, come espresso durante l’Allocuzione in qualità di Decano del Corpo Diplomatico

alla Cerimonia di insediamento dei Capitani Reggenti; l’ineffabile Segretario di Stato per l’Industria

Marco Arzilli, un fantasma che appare in occasione di viaggi e conferenze-stampa, senza però

rispondere alle domande; il Comandante della Gendarmeria Generale Alessandro Gentili che

reputa la questione furti facilmente analizzabile, individuabile, risolvibile ma non ineliminabile;

il Direttore Generale della Radiotelevisione di Stato Carlo Romeo che giudica la cronaca locale

così inesistente da dedicare spazi al Kosovo o alla pista ciclabile di Roma.

Un ciclone giudiziario imperversa ma Pasquale non è preoccupato, dopotutto lui affronta la prova

del confessionale una volta alla settimana, essendo un uomo pio e misericordioso.

Probabilmente tra un secolo pensa che gli dedicheranno una piazza o una strada per le sue meritorie

azioni, sperando che all’ombra delle Tre Rocche esista ancora una comunità, dopo il suo invito ad

emigrare, o ci siano fondi per provvedere ad un tale riconoscimento, ricordando che ha consigliato di

abituarsi alla povertà.

Molti hanno criticato queste raccomandazioni che però Pasquale ha elargito alla cittadinanza come

un padre di famiglia, non quello che uccise il vitello grasso per il ritorno del figlio, bensì quello che

per fare del bene ha tolto il surplus alla comunità.

Lo spirito della patrimoniale non è tassare ma dotare lo stato di emolumenti per pagare stranieri

che espletino funzioni e opere che i sammarinesi indubbiamente assolverebbero meglio.

La carità nei confronti del prossimo, concetto evangelico, oltrepassa siffatte pregiudiziali

poiché la missione di attuare il bene comune è superiore pure al rispetto delle leggi.

Ai posteri l’ardua sentenza, a noi l’amara verità. Così è… se vi pare.