Scrivo da comune cittadino e da sportivo con uno spiccato attaccamento al paese per manifestare il mio disappunto associato a dispiacere e delusione per quanto avviene alla squadra più importante del mio Paese: il San Marino Calcio.
Il San Marino svolge da due anni la sua attività di allenamento e gare ufficiali in Itala non potendolo fare in Repubblica per motivi incomprensibili.
Mi chiedo come possa una società blasonata e considerata un’eccellenza per la nostra Repubblica, essere “cacciata” dalla propria terra, dopo 60 anni di storia.
Ho sempre seguito da vero appassionato, la storia della società sin dalle origini, quando agli inizi degli anni ‘60, sostenere la squadra, era considerato quasi un obbligo morale per i cittadini.
La stessa Federazione e il Comitato Olimpico sono stati i primi sostenitori in concerto con gli stessi organi Italiani ad adoperarsi affinché, l’unica rappresentativa del Paese, potesse confrontarsi con un calcio più qualificato e competitivo in territorio italiano.
I tempi sono cambiati ma il fatto che il San Marino Calcio fosse considerata un’eccellenza per il Paese, non è mai mutato. Sapere di imprenditori che vogliono investire ancora nel calcio, in un momento di grande crisi economica, è una rarità.
Allora mi chiedo, come può uno Stato Sovrano, attraverso le proprie istituzioni, la politica, o gli stessi organismi sportivi (Federazione e CONS) disinteressarsi all’argomento facendo scivolare nell’assoluta indifferenza la questione?
lo non posso accettare da sportivo in primis ma da cittadino su tutti che la squadra del mio Paese vada ad allenarsi ed a giocare fuori daI confine e peregrinare in tutti gli stadi della Romagna, non avendo uno stadio proprio.
Ma la dignità, il senso di appartenenza e l’orgoglio di questo Stato e dei suoi abitanti dov’è finito?
Non è tutto, la mia preoccupazione e disapprovazione è rivolta anche alla crescita dei giovani sammarinesi che calcisticamente parlando, non hanno più basi solide di insegnamento e crescita sportiva, nel momento in cui i migliori e talentuosi allenatori vengono sollevati dagli incarichi, mi chiedo se verranno sostituiti con altri di altrettanto valore, diversamente ne conseguirebbe la mancanza di crescita e la formazione dei nostri giovani, come sta già avvenendo in questo periodo.
La Federazione è schiava forse di un sistema che non comprendo o forse sì…
I tempi è vero sono cambiati, oggi tutto è possibile e tutto si compra, ma la nostra storia ci insegna diversamente e le cose fatte bene e con il cuore portano sicuramente a risultati.
Il senso di far parte di una squadra è anche sinonimo di appartenere alla nostra Repubblica e alle nostre Istituzioni dando un senso al nostro vivere, trasmettendo tutto ciò ai nostri giovani, come i nostri padri hanno fatto con noi.
Il calcio, così come ogni sport praticato, dovrebbe essere pulito, ricco di valori, libero da condizionamenti.
Quando i valori sono prevaricati da interessi forse diversi, non parliamo più di sport, ma di altro.
Confido in una presa di coscienza da parte di tutti e una voglia di rivalsa in difesa dei valori veri.
Amo la mia Terra e spero che qualcuno intervenga prima che sia troppo tardi.
