Gabriele Gatti era alla guida del partito di governo da 30 anni, e per 17 è stato segretario di Stato agli Esteri. I reati contestati vanno dalla corruzione al riciclaggio. Tra le accuse, quella di aver cercato di falsificare prove in vista del processo Mazzini che vede coinvolti otto importanti politici della Repubblica. La vicenda di una speculazione edilizia da 60 milirdi di vechie lire.
Riciclaggio, voto di scambio, corruzione, associazione a delinquere. Queste, secondo i media locali, le accuse che hanno portato in carcere Gabriele Gatti, negli ultimi trent’anni leader del Partito democratico cristiano sammarinese, e per 17 titolare della carica più importante in seno al congresso della Repubblica di SanMarino, quella di Segretario di Stato agli Esteri. Gli illeciti contestati vanno dal 1999 a oggi.
Gatti, a quanto si apprende, è stato arrestato questa mattina e condotto nel carcere dei Cappuccini, come prima di lui era già capitato agli ex segretari di Stato Claudio Podeschi e Fiorenzo Stolfi.
Tra gli ultimi episodi contestati a Gatti, nel 2015, proprio la falsificazione di prove a discredito dei magistrati che stavano indagando su di lui nell’inchiesta partita dal “conto Mazzini”. Vi sarebbero infatti depositate in tribunale alcune registrazioni, una ricevuta dai magistrati in forma anonima, ma vagliata e ritenuta attendibile, in cui si parla di come gettare discredito su magistrati e indagine, e costruire prove. Con questo obiettivo, Gatti avrebbe partecipato a una riunione segreta con Giuseppe Roberti, banchiere e politico coinvolto nella Tangentopoli sammarinese.
Secondo le accuse mosse dal commissario della legge Alberto Buriani, che ha coordinato le indagini, Gatti avrebbe tenuto una condotta illecita a partire dal 1999 fino a tutto il 2015. Due i motivi che hanno prodotto l’arresto e la detenzione preventiva in carcere: inquinamento delle prove e reiterazione del reato di riciclaggio. Tra gli episodi contestati, la speculazione da 60 miliardi di vecchie lire dei Tavolucci, la zona dove anni fa fu costruito il centro servizi in cui tra gli altri uffici ha trovato sede ilTribunale Unico di San Marino. E poi la vendita delle licenze bancarie e operazioni di riciclaggio. (…)
Il Fatto Quotidiano