San Marino. San Rocco, il Santo appestato

Sono immagini commoventi quelle diffuse via social da don Marco Scandelli sulla Chiesa di San Rocco elegantemente adornata in vista della Pasqua. “Vorrei ringraziare di vero cuore Mara Verbena – ha scritto il parroco di Borgo Maggiore. La Chiesa di San Rocco – protettore contro la peste – è meravigliosa: ancora più bella del solito. Insieme a Mara vorrei ringraziare anche tutte le persone che tengono sempre pulito e “al riparo” questo “scrigno della fede”. Preghiamo che San Rocco interceda per tutti noi! Per chi non lo sapesse: questa “chiesina” si trova a Borgo Maggiore, più precisamente a Cailungo. Fa parte delle Chiese della Parrocchia di Borgo. È un gioiello di bellezza, ma soprattutto è il frutto della fede del popolo sammarinese che intorno a quella zona ha costruito la propria casa. Ricordo inoltre che la Chiesa di Cailungo è la Chiesa più vicina all’Ospedale di Stato dove si trovano tanti ammalati in questo momento. Non a caso la Provvidenza ha voluto che San Rocco fosse così vicino a chi soffre”.
Parole che ci ricordano l’importanza del rapporto con Dio e come l’interromperlo sarebbe intollerabile. Scriveva Camus ne La Peste:
“Verso la fine del mese, dunque, le autorità ecclesiastiche della nostra città decisero di
combattere la peste con i mezzi a loro disposizione, organizzando una settimana di preghiere collettive. Le manifestazioni della pietà pubblica dovevano concludersi la domenica con una messa solenne dedicata a san Rocco, il santo appestato. E per quell’occasione era stato chiesto a padre Paneloux di prendere la parola. Da una quindicina di giorni costui aveva quindi messo da parte i lavori su sant’Agostino e la Chiesa africana che gli erano valsi un posto di primo piano nel suo ordine. Uomo di natura focosa e appassionata, aveva accettato senza indugi l’incarico affidatogli. Ben prima della predica, in città se ne parlava già ed essa segnò a suo modo una data importante nella storia di quel periodo. La settimana fu seguitissima. In tempi normali non si può dire che gli abitanti di Orano siano particolarmente devoti. La domenica mattina, per esempio, i bagni al mare fanno una seria concorrenza alla messa. E non erano neppure stati illuminati da una improvvisa conversione. Ma, da una parte, al mare era ormai impossibile andare per via della città chiusa e del porto inaccessibile e, dall’altra, essi vivevano in uno stato d’animo particolare in cui, pur senza aver accettato dentro di sé gli avvenimenti sorprendenti che li colpivano, sentivano che indubbiamente qualcosa era cambiato”. E c’è una potente immagine, il dipinto di Luca Giordano “San Gennaro intercede presso la Vergine, Cristo e il Padre Eterno per la peste”, che ci rammenta che c’è un altro mondo, il cielo, sopra di noi.

Olga Mattioli

Repubblica Sm