“La Segreteria di Stato alla Sanità e Sicurezza Sociale (…) ha l’esigenza e l’urgenza di collaborare per rispondere ai bisogni della cittadinanza, senza alimentare lo scontro e la polemica”, tanto che -sostiene direttamente la stessa in una nota- “si è da subito attivata per cercare di trovare soluzioni agli annosi problemi che pesano sul settore da vari anni”, nella consapevolezza, parafrasando una mia considerazione (leggi qui), che “i danni generati non si risolvono certo con la bacchetta magica”.
Nello stesso comunicato stampa la Segreteria di Stato guidata da Mariella Mularoni (Pdcs) -succeduta a Roberto Ciavatta (Rete)- evidenzia, altresì, che le “direttive e i provvedimenti adottati hanno già consentito di ridurre le liste di attesa in alcuni ambiti”, confermando, quindi, quanto anticipato (leggi qui) dalla Dott.ssa Ivonne Zoffoli a GiornaleSM nelle scorse settimane… Un primo risultato che -deduco- si deve all’analisi, allo screening avviato dall’ormai ex Direttore del Dipartimento Ospedaliero delle stesse liste di attesa, che ne ha permesso una importante scrematura…
“Le nostre liste di attesa -spiegò a GiornaleSm la stessa Zoffoli- sono certamente da ‘ripulire’ e, con la collaborazione dei direttori di unità operativa, mi accingevo a mettermi al lavoro su questo… Ma nei mesi scorsi ho ricevuto una convocazione dal Direttore Generale che, nel relativo incontro, mi ha comunicato di volermi sollevare dal mio incarico, per poi mettere in campo, unitamente all’ex Segretario della Sanità, tutta una serie di azioni, alcune addirittura secretate, per cacciarmi prima della scadenza dell’incarico…”
Ma -questa volta parafrasando io parole del Ministro Mularoni- non voglio “alimentare lo scontro e la polemica”. Almeno quella sterile e fine a se stessa. Però, mi sorge spontanea una riflessione, costruttiva, ben inteso: è saggio affidarsi, per risanare una situazione estremamente critica nei termini di qualità del servizio fornito all’utenza e, soprattutto, nei rapporti fra il Direttore Generale è gli staff gestionali e sanitari della sanità pubblica, al di là del fatto di chi siano le responsabilità di queste tensioni, a colui che in un anno e mezzo non sembra aver fatto nulla per superarle, anzi, secondo qualcuno, le avrebbe addirittura inasprite, scontrandosi addirittura con altri membri del Comitato Esecutivo (sembra che Bevere, prima della Zoffoli, se ben ricordo, abbia tentato di “far fuori” anche Sergio Rabini dal suo ruolo)?
Non dimentichiamo che nel maggio scorso furono circa 150 i sanitari che -all’indomani dell’attacco sferrato dal duo Bevere-Ciavatta all’indirizzo del massimo dirigente ospedaliero, sottoscrissero una petizione pro-Zoffoli e, implicitamente, anti-Bevere, che -come scritto sopra- era intenzionato a “cacciarla”?
Non crede, Egregio Segretario di Stato Mularoni, che sia essenziale, per ritrovare quel da Lei auspicato clima di collaborazione, riportare la serenità fra i diversi livelli dell’Iss e della sanità, così da rendere possibile l’azione che porti il servizio, nuovamente, a “rispondere ai bisogni della cittadinanza”?
“La Segreteria di Stato -si legge nella nota governativa- continuerà ad adoperarsi per una sanità pubblica efficiente e rispondente ai bisogni degli utenti, mettendo in atto le azioni necessarie per valorizzare professionalità e competenze, contenendo i costi…” Valorizzare competenze e professionalità, deduco, interne all’ISS, contenendo, al contempo, i costi. Le sembra la strada giusta, nell’obiettivo di valorizzare le professionalità e competenze interne, soddisfare il piano Bevere-Ciavatta di “cacciare”, o meglio trasferire ad altro incarico, la Dott.ssa Zoffoli dalla guida dell’Ospedale e nonostante il parere contrario, messo nero su bianco da almeno 150 sanitari?
E non voglio soffermarmi più di tanto sul dichiarato “contenimento dei costi”… Ma mi chiedo se sia saggio perseguire l’obiettivo affidandosi a chi, ad esempio -per citare un caso- ha voluto l’istituzione di un Nucleo di Valutazione che costa alle casse Iss oltre 100mila euro annui di soli compensi lordi, dei quali ben 75mila per il Presidente, Dott. Salvatore Calabretta, che svolgeva lo stesso incarico (certo, con meno presenza e minore impegno) per appena 7000 euro lordi annui presso l’Ast di Pesaro e Urbino (leggi qui)?
Non è polemica sterile illustre Segretario di Stato. E’ logica… Una logica che imporrebbe -a mio parere, ma non mi sembra di essere isolato in questo, anzi!- il “sacrificio” dell’attuale vertice ISS sull’altare del ripristino di un clima di serenità indispensabile per conseguire gli ambiziosi e ormai improcrastinabili obiettivi che anche Lei si pone… O, forse, per conseguire lo stesso obiettivo, qualcuno potrebbe ritenere più saggio sostituire 150 sanitari, cacciare del tutto la Dott.ssa Zoffoli e, con lei, anche tutto o parte del Comitato Esecutivo ISS, da tempo in aperto contrasto con il Direttore Generale Bevere?
Perchè, e non credo sia solo parer mio, senza un radicale intervento del governo, teso a ripristinare il giusto clima di collaborazione fra i diversi livelli della sanità pubblica, ogni ulteriore progetto, ambizioso, necessario o impellente possa essere, non potrà aver sorte diversa dall’infrangersi contro le trincee di una “guerra” intestina alla sanità sammarinese che la porterà più in basso di quanto lo sia già oggi…
Certo, sono consapevole che ad una analisi superficiale limitata al contratto in essere si possa dedurre che non sia possibile il “licenziamento” del Dg prima del 7 gennaio 2025… Ma, a margine del contratto fra le parti c’è pure il Decreto Delegato 144/2020 e non solo… Ma questo aspetto lo approfondiremo nei prossimi giorni.
Enrico Lazzari
