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  • San Marino. Satira. “CHE BELLO IN QUESTI GIORNI SIAMO DIVENTATI TUTTI GARANTISTI”   … di Gino e Pietro

    Gli eventi degli ultimi giorni sono stati veloci, vorticosi e dirompenti.

    Un po’ troppo per chi come me e Gino non ha più il passo di una volta.

    Ieri pomeriggio, terminata la nostra classica passeggiata, ci siamo fermati al bar per scaldarci. Dopo aver commentato i risultati della Supercoppa e del campionato mi sono permesso di chiedere a Gino che ne pensasse delle nuove inchieste giudiziarie.

    E, anche stavolta, il mio amico e Compagno di tante avventure politiche mi ha sorpreso.  “Vedi Pietro – ha esordito – a San Marino, come del resto in giro per il globo, i garantisti veri sono davvero un’esigua minoranza ridotti ad una riserva indiana.

    In generale, poi nello spettro politico consigliare, la maggior parte dei partiti si è tristemente adeguata al clima d’ipocrisia imperante. Siamo però in pieno cambio di stagione”. Con un leggero movimento del capo gli ho chiesto di continuare a parlare: “ L’inchiesta giudiziaria sui vertici del CIS riguarda sì una Banca, ma riguarda anche le tifoserie di quella stessa Banca e il loro stesso rapporto con garantismo e giustizialismo. La novità più interessante è che i giustizialisti di sempre occupano oggi inaspettatamente la curva garantista”.

    “In che senso?” ho detto interrogativo.

    “Pensaci. Gli stessi che ai tempi del Conto Mazzini, di Asset – solo per citare i casi più eclatanti – godevano per il coinvolgimento dei nemici politici, hanno rapidamente smesso l’abito giustizialista che avevano indossato quando a gemere sotto il torchio giudiziario erano gli altri. E oggi invocano (finalmente) la presunzione di innocenza, deprecano (finalmente) la condanna mediatica che precede quella giudiziaria: hanno scoperto persino le lamentazioni sulla “giustizia ad orologeria”. Il memorabile intervento del dimissionario (o dimissionato) Simone Celli in Commissione Finanze ai tempi della vicenda “Titoli” è la sintesi di questo affresco.

    Sublime poi la posizione del suo successore quando dice che su Asset la questione è di pertinenza di Banca Centrale e non del Governo. Fino a poco tempo fa ci si è spellati le mani per la brava magistratura senza paura oggi la si guarda sottecchi per quel che fa e quel che succede.

    A San Marino il garantismo, la difesa dello Stato di diritto, le garanzie per chi è indagato, la presunzione d’innocenza valgono solo per chi è della stessa squadra  e non valgono più, spariscono, accompagnati da strizzatine d’occhio, quando ad essere messi sotto accusa sono gli altri. I veri garantisti sono davvero un’esigua minoranza.

    Per il resto la politica si è tristemente adeguata al clima di ipocrisia, ai principi della doppia morale: indulgente per la propria squadra, severa e inquisitoria con gli altri specialmente se avversari. Ma questo clima d’ipocrisia è davvero la fossa in cui sono gettate cose serissime come lo Stato di diritto.”

    Non avevo nulla da dire. Anzi.

    E così ho deviato il discorso sulla VAR e gli strascichi della scontata vittoria della Juve anche perché molti curiosi avevano rizzato le orecchie nonostante in TV ci fossero ben in evidenza gli occhioni di Diletta Leotta.

    Il bar, si sa, è un posto strano dove tutto può essere poi enfatizzato o strumentalizzato. Però consentitemelo, anche questa è una autorevole controprova di quando vi dico “Che Gino ha sempre ragione”.

    Gino e Pietro