San Marino. Satira. “FAETANO CAPUT MUNDI” … di Gino e Pietro

Venerdì sera ho ricevuto una imprevista telefonata di Gino. Dall’altro lato della cornetta mi invitava ad andare a letto presto perché il giorno dopo mi avrebbe portato a Faetano per assistere da spettatore non pagante ai lavori dell’Assemblea della Banca di San Marino.  “Vedrai”, mi ha detto, “domani Faetano assurgerà al ruolo di Caput Mundi”. Senza aggiungere altro Gino ha interrotto la telefonata congedandosi come suo solito freddamente.

Dopo qualche minuto mi è poi arrivato su Whatssap un sms di Gino in cui mi scriveva: “Ore 8.15 alla Porta del Paese. Domani Faetano diventerà anche Caput Mundi ma noi con i nostri tempi ci mettiamo un bel po’ a scendere. Buona notte Compagno e Amico”.

La mattina seguente alle 8.45 eravamo già a Faetano che – come aveva ben previsto Gino – si era trasformata veramente in “Caput Mundi”. Oltre ai dipendenti con t-shirt rigorosamente bianca, ai soci, ai vari Comitati, alla governance era presente tutta  la San Marino che conta. Politici, imprenditori, sindacalisti, liberi professionisti e cittadini curiosi.  Tutti riuniti per capire se le ostilità sarebbero finite oppure se ci sarebbe stata una nuova divisione con il rischio di superare qual classico punto di non ritorno.

L’atmosfera però si è mostrata immediatamente rivelatrice dello scontro che si sarebbe consumato. Sembrava di avere di fronte a noi il famoso dipinto neoclassico in cui è ritratto “Il giuramento degli Orazi”, secondo cui, durante il regno di Tullio Ostilio, per decidere l’esito della guerra di Roma e Alba Longa, tre fratelli romani (gli Orazi) si dovettero scontrare con tre fratelli di Alba Longa (i Curiazi). Archiviata facilmente la partita sul Presidente sono state diverse le cose che hanno impressionato me e Gino.

Il banco della Presidenza composto da una governance non più amata dalla propria base sociale di riferimento. Le parole del Presidente che hanno acceso il dibattito assembleare. I fischi e i boati della stragrande maggioranza della gente presente rispetto alle posizioni e le proposte effettuate dalla governance. La scelta poi di nominare nel CdA una figura del tutto slegata distante rispetto al quel contesto di ragionevolezza e di concordia che si sarebbe tanto auspicato.

Gino è stato zitto per tutto il tempo poi ritornando verso casa in auto mi ha detto: “E’ stata un mattinata istruttiva.

Vedi gli assurdi meccanismi elettorali e statutari molto spesso danno dei poteri ed una rappresentatività non coerente con il reale sentire. E così ci troviamo a governare chi ha il 30% del Paese o magari chi è stato sfiduciato dai propri soci.  Vale per la politica ma anche per sedi come quelle che abbiamo visitato questa mattina.

Fortunatamente ci sono sempre dei momenti di carattere consultivo capaci di archiviare certe stagioni. E comunque Pietro a fine febbraio ci torniamo a Faetano, nuova Caput Mundi.”

Guardandolo negli occhi, sotto casa sua, mi sono limitato a dirgli: “anche stavolta hai ragione”. Perché, ormai lo sapete anche Voi,  Gino ha sempre ragione.

 

… di Gino e Pietro