La Festa della Donna
Non ho passato una bella festa della donna e, anche in questa occasione, Gino ha le sue responsabilità.
Stavo recandomi dal fioraio per prendere il classico ramoscello di mimosa per la mia Signora quando il cellulare ha iniziato a vibrare ripetutamente.
Non mi piace essere dominato da questa tecnologia galoppante e così ho evitato di sincerarmi su chi fosse a cercarmi è così ho silenziato il cellulare…o almeno così credevo. Pochi secondi dopo con mio estremo disappunto, ero nel bel mezzo di una fila chilometrica, il mio telefonino ha cominciato a squillare.
Ero stizzito e imbarazzato.
Stizzito per la rottura di scatole telefonica e imbarazzato per la mia suoneria.
Da qualche settimana mi ero fatto installare sul telefonino la canzone del gruppo “Il Volo” portata a San Remo che tanto mi era piaciuta.
Tra le mie imprecazioni a mezza voce e le performance dei tenori e baritoni del Volo ho risposto al telefono: “Si!, chi è?”
“Ma come chi è, a so’ ia Gino, invurnid!”.
“Che è successo?” gli ho chiesto.
“Tu ne vist che casein l’a’ cumbined la moi ad Guerino, e Segreteri!”.
Quando Gino parla in dialetto significa, di solito, che è successa una cosa grave…almeno per lui.
“Aspetta che esco sono in un negozio, dimmi allora?”.
“Allora Guerrino è andato a Milano”
“E?”
“Ed è andato ad una manifestazione della sinistra organizzata contro Salvini e la moglie gli ha addirittura fatto una foto e messa su Feisbuc”.
“Non ci credo, davvero?”
“Davvero e dopo essere stato beccato e criticato, ha preso carta e penna e ha detto di essere andato per i suoi ideali e i suoi compagni di Partito si sono dichiarati fieri della sua scelta di andare a Milano. Siamo al dilettantismo pericoloso.”
Ero molto scocciato per quel che mi aveva riferito Gino, la mia testa mi portava a pensare a Salvini, al nostro Renzi che vuol fare i nuovi accordi con l’Italia, ai problemi con Banca d’Italia, a quello delle targhe e al futuro dei miei nipoti.
“Ci sei ancora al telefono, mi senti?”
“Si ci sono, non ho più parole, sono avvilito. L’abbiamo avuto il rinnovamento e il
Cambiamento.”
“Vedi Pietro, la realtà è questo è il governo delle mogli dei Segretari di Stato. Con una differenza”.
“Quale?”
“Mentre all’estero sono impegnate per portare avanti delle campagne di sensibilizzazione pur di rafforzare l’immagine del marito a San Marino, invece, comandano e causano grane ai mariti.”
“Sei perfido, ma hai ragione.”
“Ti ricordi la volta in cui la moglie del popolarissimo
Ministro Podeschi definì “Cagate organizzate da cretini” la civile protesta degli ex correntisti Asset. Oppure la moglie del Segretario Santi con i dubbi su monofase da pagare e la magra assunzione (per poche ore) nel settore pubblico. Una serie di episodi all’insegna del dilettantismo, presunzione, cialtroneria, sciatteria e menefreghismo.”
Non sapevo che dire a Gino e l’ho salutato velocemente perché il fioraio stava per chiudere. Acquistata la mimosa me ne sono andato a casa e ho abbracciato mia moglie che mi ha guardato perplessa. Uscito per mettere fuori la spazzatura ho ripensato a quanto mi ha detto Gino. Rispetto a questa nuova vicenda ho masticato amaro. Quello che mi ha colpito è la mancanza di una idea di Stato. Speriamo che qualcuno li aiuti. Perché Il ridicolo è un nemico implacabile?. Per tutti, politici e non.
… e come al solito, Gino ha sempre ragione.
Gino e Pietro