San Marino. Satira. “La (mal) parata elettorale” … di Gino e Pietro

Care canditate e candidati,

vi scrivono due vecchietti noiosi,pallosi e rincoglioniti che vivono con una certa ansia mista a preoccupazione lo scorrere di questa “parata elettorale”.

Più che una campagna elettorale viviamo una infinita vetrina dove le facce dei candidati hanno occupato ogni spazio mentre le idee sono state nascoste (sempre che poi ci siano).

Siete tutte bellissime e bellissimi…nelle foto.

Questo è un bene perché conferma che lo stato di salute dei sammarinesi è buono nonostante le pessime gestioni dell’ISS di Mussoni e di Santi.

Siete tutte e tutti sorridenti anche se, guardandovi bene, si leggono diverse tipologie di sorrisi.

C’è il sorriso del Retino che malcela una grande paura di governare e si sente un po’ sotto assedio mediatico e giudiziario.

C’è il sorriso del Futurista Repubblichino (ops Repubblicano) a cui bruciano ancora le parti nobili per essere stato fregato e che, con il ghigno della rispolverata vecchia guardia con a capo il Prof. Bindi, si capisce che lavorerà per farla pagare un po’ a tutti.

C’è il sorriso di Matteo Ciacci che, con Libera, ride ma vorrebbe piangere per le fesserie compiute.

Non ci riferiamo alla crisi di governo, che è stata liberatoria, ma alla scelta di presentarsi con chi voleva mandare a casa.

Poverino c’è da capirlo.

Questa estate Si sentiva come l’altro Matteo Salvini.

Ma mentre l’altro veleggia alla conquista di Palazzo Chigi, Il nostro Matteo si è fatto più cupo e gesticola sempre più tarantolato.

Tra sorrisi, belle acconciature e qualche look un po’ avveniristico e tamarro la parata elettorale offre poco.

Siete bellissimi e sorridenti ma non ci sono leader.

Per rimanere in tema elettorale, non scomodando i mostri sacri della politica sammarinese, erano molto più affascinanti e carismatici i Mazziniani.

Passano i governi, le maggioranze, le alleanze e si parla sempre di loro.

Ci manca tanto la lucida pelata di Stolfi, il profilo uralico di Podeschi, lo sguardo glaciale di Gatti, il collo taurino di Felici e il sorrisetto beffardo di Lonfernini.

Dobbiamo accontentarci di quel che passa il convento.

Zero idee, proposte e e passione.

Zero anche in originalità.

Una menzione speciale a Teodoro Lonfernini che potrebbe fare l’inviato per il prossimo Borgo Maggiore Express o Quark.

Chissà che ne dice il blasonato Ammiraglio Romeo della portaerei RTV.

Ci ha fatto impressione un po’ la bagarre scatenatasi per le parole del socialista Mancini in cui ha detto che nel 2006 si stava bene.

Tutti ipocritamente contro come se nel 2006 la Repubblica fosse vissuta da un altro popolo estinto e esiliato magari per ragioni giudiziarie.

Però la parata ha portato qualche effetto positivo.

Dopo tre anni sono spariti di scena i super 7 segretari di Stato.

È sparito il morbido Zanotti, il tuttologo Podeschi mentre Franco Santi si lancia in messaggi alla “peace and love”.

Zafferani invece non molla.

Siamo certi che, tra quindici giorni, potrà – dalla sua scrivania di Via del Voltone – mettere a disposizione i suo grafici Macro e Micro economici a disposizione di Banca Centrale.

Gino e Pietro