San Marino. Scandalo monofase Madamadorè. LA CESARINI, MOGLIE DI SANTI NON MOSTRA LE PROVE, DOVRA’ ANCORA PAGARE LA MONOFASE

chiara cesariniLa questione dei debiti monofase delle società Madamadorè e Madamadorè service riconducibili non solo alla Chiara Cesarini, moglie del futuro Segretario della Sanità Franco Santi è ancora oscura e tutt’altro chiarita, nonostante le nostre richieste di vedere le prove di pagamento, ovvero le ricevute che dimostrano che quei 76.000 euro, forse ora arrivati a 100.000, siano stati pagati.

Silenzio sia dalla Cesarini che da Santi, ministro della sanità in pectore, che probabilmente sa benissimo come stanno le cose e si appresta a governare e a gestire i nostri soldi sapendo che in famiglia i conti verso lo stato non sono del tutto chiusi. In America o anche fuori dall’Italia sarebbe stato sbranato dai media e dall’opinione pubblica. Qui invece lo si commisera e lo si rincuora: ”poveretto non è colpa sua, ho letto tra i commenti”. Siamo alla commedia dell’assurdo, e l’irlandese Samuel Backett avrebbe potuto tranquillamente trarre ispirazione da questa situazione.

I sammarinesi vogliono chiarezza, quella che ora non c’è! Pubblicare le prove, se ci sono ed è questo il problema, ci vogliono 2 minuti. Uno scatto con il cellulare del bollettino dell’avvenuto pagamento in Banca Centrale e la pubblicazione su Facebook nella propria pagina personale. Nulla di più: è facilissimo … se si hanno le prove. Molto più difficile se queste non ci sono e si deve ancora pagare, come molti pensano. 

La Cesarini ed i suoi soci devono allo stato, o meglio le loro società, circa 76.000 euro e con gli interessi sicuramente si sono superati i 100.000 euro. Questo vuol dire che le due società hanno importato merci per circa 450.000 euro … ed è tanta merce per un negozio di articoli per bambini. Chissà come mai avevano acquistato così tanto? …

E molti si domandano che cosa stia pagando perchè lei dice nel suo comunicato: ”La fase di liquidazione è ancora aperta e noi stiamo pagando i debiti, utilizzando le nostre risorse, destinando per questo i nostri stipendi. (…) ed ancora ”Io sono una modesta impiegata, ho tre figli, due genitori che adoro e anche grazie al loro aiuto, continuo a sborsare duemila euro al mese, per coprire i mutui contratti. I miei soci ed io non siamo scappati, stiamo tirando la cinghia per far fronte a quanto dovuto. (…) Ho precisato quanto sopra per un dovere di trasparenza, verso l’opinione pubblica e la mia famiglia. Questo dovevo, serena e consapevole. Chiara Cesarini”

Cosa sta pagando? Non lo dice, in maniera furbetta nel suo comunicato. Il mutuo della casa? ma questo non vale!

DEVE PAGARE I DEBITI MONOFASE NEI CONFRONTI DELLO STATO E DEI SAMMARINESI! PERCHE’ SUO MARITO GESTIRA’ I NOSTRI SOLDI, GESTIRA’ OLTRE 80 MILIONI DI SPESA SANITARIA.

Perchè Civico 10, dato che vuole – e lo ha scritto nel suo programma elettorale – confiscare le proprietà degli amministratori di società che hanno debiti monofase con lo stato non inizia immediatamente dall’abitazione o dalle proprietà della Cesarini? Saviano scrive: ”Si è diversi non quando si dichiara di essere diversi, ma quando si agisce diversamente”.

Ed ora Civico 10, in questa mancanza di iniziativa nei confronti dei debiti delle società della moglie del futuro Segretario di Stato alla Sanità Santi, sembra essere tale e quale alla Democrazia Cristiana del recente passato.

Molti sammarinesi hanno creduto alle parole della Cesarini, e cioè che lei avesse o stesse iniziando a pagare i suoi debiti. Ma per la monofase non sembrerebbe essere così! Ed allora perchè quella dichiarazione? dove peraltro si capisce che non è stata scritta da lei, ma da un abile professionista, dove dice e non dice ma fa capire che sta provvedendo. A cosa?

I sammarinesi sono stufi di questo modo di fare non chiaro e vogliono la VERITA’. Anche perchè molti di loro stanno pagando i loro debiti anche con lo stato e non amano essere presi in giro. Vogliamo continuare con i ”DUE PESI E DUE MISURE”? Abbiamo un nuovo Arzilli?

Se questo è il nuovo, fatto di segreti e di privilegi, allora non ci siamo. Questo modo di fare, cioè di nascondere la verità, apparteneva al passato: ”è questo il nuovo?”

I SAMMARINESI VOGLIONO LA VERITA’!

Marco Severini – Direttore del Giornalesm.com