E’ durata meno di un mese l’ultimo periodo di carcerazione del Dott. Pietro Berti – entrato in carcere il 6 giugno scorso – condannato in via definitiva alla pena di 3 anni e 4 mesi di prigionia per molestie sessuali e 3 anni di interdizione dalla professione.
Il residuo di pena, appunto il mese passato ai Cappuccini, deriva dal fatto che Berti aveva già scontato un periodo di detenzione in carcere e ai domiciliari di circa 3 mesi e quindi grazie ai benefici della normativa sammarinese gli ultimi 3 anni di pena li può scontare avvalendosi dell’affidamento ai servizi sociali.
Molti sammarinesi si lamentano del fatto che fare 4 mesi di carcere, di cui un parte ai domiciliari, sia una pena poco severa con tutti gli episodi di molestie sessuali di cui il Dottor Berti si è reso protagonista. Purtroppo con la riduzione della pena in appello di quasi un anno e con l’affidamento ai servizi sociali, peraltro previsto per legge per attenuare il regime carcerario, questo è il periodo massimo di detenzione ai Cappuccini che il Dottor Pietro Berti possa fare, nonostante i gravissimi fatti a lui contestati e per cui è stato condannato. Speriamo solo che il Berti possa prendere coscienza di quello che ha fatto e che questo periodo ai servizi sociali possa riabilitarlo sia come persona che come medico.