San Marino sceglie lo scambio di informazioni OCSE

Domani in commissione consiliare Finanze arriva il progetto di legge del Psd sullo scambio di informazioni
28/06/2011

(Il progetto prevede l’adozione unilaterale del modello Ocse, anche in assenza di accordi bilaterali e l’autorizzazione a negoziare lo scambio automatico delle informazioni)

‘Collocarsi fra gli Stati virtuosi, anticipando anche le direttive che dovranno essere adottate’: questo passaggio chiave manifesta espressamente la volontà della Repubblica di San Marino di diventare un paese collaborativo a tutti gli effetti e di scegliere la strada della trasparenza assoluta. Per dare concretezza a questo fondamentale concetto domani la commissione consiliare Finanze sarà chiamata a discutere il progetto di legge presentato dal Partito dei Socialisti e dei Democratici il 18 maggio 2010 e che pare abbia trovato, dopo tre mesi di confronto, la condivisione dei partiti che attualmente compongono la maggioranza di governo. Si tratta dell’introduzione nell’ordinamento sammarinese di norme che prevedono l’adozione unilaterale del modello Ocse per lo scambio di informazioni su richiesta e autorizzano il Congresso di Stato ad adottare come modello standard lo scambio di informazioni automatico sul modello europeo. In sintesi se il progetto del Psd dovesse essere approvato dalla Commissione, verosimilmente intorno al 20 di luglio prossimo potrebbe essere trasformato in legge portando novità sostanziali nel rapporto con gli altri Stati sul fronte della trasparenza e della possibilità di scambiare informazioni sopratutto di natura fiscale. La legge infatti, per essere molto concreti, manifesterebbe immediatamente alla comunità internazionale un ‘cambio di passo’, come lo ha definito lo stesso Psd, da un lato scegliendo unilateralmente ( e quindi anche all’Italia se Tremonti non firmerà l’accordo contro le doppie imposizioni) di trasmettere informazioni adottando il modello Ocse. Anche gli organismi istituzionali degli Stati che non hanno voluto sottoscrivere convenzioni con San Marino, potranno comunque ricevere la massima collaborazione dalle autorità sammarinesi. Ma c’è di più. La legge autorizza in via preventiva il Governo, qualora venga richiesto in sede negoziale, ad applicare non solo il modello Ocse, ma anche quello che prevede lo scambio automatico delle informazioni così come si sta definendo in sede europea. Un modello di fatto ancora in fase sperimentale che, se la legge verrà approvata, farà fare un balzo in avanti sulla strada della trasparenza assoluta ponendo San Marino come Stato pilota per la sperimentazione di un modello assolutamente innovativo. Per una volta la Repubblica arriverà per prima agli obiettivi su cui la comunità internazionale sta discutendo, ma che ancora non sono operativi. Questo passaggio sebbene sia stato concordato fra il Psd e i partiti della maggioranza, dovrebbe trovare d’accordo anche i partiti dell’opposizione che a dicembre hanno condiviso questa impostazione presentando insieme al Psd emendamenti alla legge finanziaria proprio in questa direzione. Ancora la consapevolezza della portata del provvedimento non è stata capita ed il rischio di repentine marce indietro potrebbe essere presente. Il provvedimento infatti apre un nuovo scenario per la Repubblica, ma nel contempo spazza via tutta la ‘vecchia economia’ che ha vissuto in modo parassitario sul fisco degli altri Stati.

La Tribuna