San Marino. Scintille in Comm. Finanze tra Fabbri e Ciavatta: ”Fabbri fa l’avvocato non il consigliere”, “È stato 4 anni al governo, spero rimanga a lungo all’opposizione”. ”Io da lei non prendo lezioni”

I lavori della commissione Finanze ripartono questo pomeriggio dall’esame dell’articolato del progetto di legge “Disposizioni sul noleggio di veicoli” presentato dalla segreteria di Stato per l’Industria.

In particolare dall’articolo 8 “Norme transitorie e finali”, emendato dal governo, mentre l’emendamento soppressivo di Rete viene respinto. Il Movimento presenta anche due emendamenti aggiuntivi. Il primo chiede che in via temporanea, fino a nuove indicazioni della commissione Antimafia, le nuove società di autonoleggio siano sottoposte a verifiche preventive da parte degli organi di controllo. Si tratta di un “settore molto problematico, servono controlli accurati”, spiega il commissario Emanuele Santi. Andrea Zafferani di Repubblica Futura concorda che “il settore deve portare con sé qualche attenzione”, servirebbe un riferimento puntuale in commissione una o due volte all’anno sull’andamento del mercato dei noleggi.

Pasquale Valentini del Partito democratico cristiano sammarinese precisa che “la legge nel suo impianto deve fare in modo che le preoccupazioni siano contenute, ma non si può utilizzare la commissione Antimafia per dire che servono certe cose”.

Il segretario di Stato per l’Industria Fabio Righi chiude sottolineando che “il tema è caro a tutti. Invece c’è il tentativo di dire che a qualcuno i controlli sono cari e ad altri no. Ci sono due impostazioni differenti: l’emendamento è un nulla osta preventivo che colpisce buoni e cattivi; noi vogliamo colpire chi fa distorsioni, intervenendo tra l’alert e la distorsione, operando a monte sulla filiera dei controlli”. L’emendamento di Rete viene respinto.

Il secondo emendamento aggiuntivo, illustra il consigliere Santi, “va nella direzione di mettere argini a possibili storture” con il sequestro preventivo dei beni per le società che non pagano monofase e contributi. “Uno strumento di pronto intervento per Forze di polizia e organi di controllo”.

Per Rossano Fabbri di Noi per la Repubblica “pensare che siano le Forze dell’ordine a disporre sequestri significa non avere le basi per determinare le soluzioni giuste. L’intento e le finalità sono buone, ma le modalità sono tutte da discutere”.

Luca Boschi di Libera sottolinea che “si può contestare lo strumento proposto da Rete, ma il fine è condivisibile. La maggioranza dovrebbe proporre delle soluzioni più consone per un maggiore controllo su un settore segnalato come delicato”.

Michela Pelliccioni di Motus liberi mette in luce che “il problema è come abbreviare i tempi di intervento. Dobbiamo trovare delle misure efficaci uscendo dal meccanismo della malafede”; mentre Alessandro Rossi del Gruppo misto ribadisce che “si devono premiare i comportamenti virtuosi. Gli autonoleggi hanno creato danni d’immagine enormi e ora li riapriamo senza mettere in campo strumenti concreti di controllo.

“Fabbri fa l’avvocato non il consigliere”, lamenta Roberto Ciavatta di Rete: “Quando proviamo a intervenire sul settore arriviamo in ritardo. Troviamo una modalità per evitare che le società che chiudono lascino buchi”.

“E’ stato quattro anni al governo, spero rimanga a lungo all’opposizione, non accetto lezioni”, ribatte Fabbri per fatto personale.

E di nuovo Ciavatta: “Io da lei non mi faccio dare nessun tipo di indicazione, ha una frustrazione che non mi riguarda”.

Valentini del Pdcs critica il tirare troppo in ballo la commissione Antimafia, ma c’è preoccupazione nell’organo sulla capacità di intervenire in caso di anomalie. Il segretario di Stato Righi replica che “un ritardo nel pagamento della monofase non è sufficiente a frenare l’attività privata. Il sequestro preventivo non sta fermo mesi, il problema è che gli uffici non possono incrociare i dati in tempo reale, non ci sono gli strumenti digitali. Le proposte fatte non sono migliorative”. Rete propone, senza successo, di riscrivere insieme l’emendamento, che viene respinto.

All’articolo 9 “Abrogazione”, Rete ritira l’emendamento soppressivo; all’articolo 10 “Entrata in vigore”, l’ultimo, Rete presenta due emendamenti. Il primo, abrogativo, viene ritirato, il secondo, modificativo, prevede che l’entrata in vigore si rifaccia all’articolo 5, e quindi all’implementazione del portale digitalizzato, per evitare che si creino buchi con il sito attuale. “Una scelta di buon senso”, conclude Santi. “L’emendamento non ha nessuna ragione di essere, abbiamo ascoltato una serie di proposte fuori luogo da Rete” ribatte Fabbri sottolineando che “si fa pagare al Paese il rapporto tra Rete e Motus liberi”.

Rossi invita alla calma Fabbri: “Non c’è stata la volontà di discutere su altre soluzioni, forse il clima sarebbe stato migliore”.

Giovanni Maria Zonzini di Rete rileva che “serve un atteggiamento meno infantile, ieri sera Fabbri apprezzava alcuni nostri emendamenti. Questo chiede che alcune misure previste della legge entrino in vigore quando gli strumenti saranno operativi”.

Il segretario di Stato Righi ribadisce che “il portale è già operativo ed è in corso l’implementamento. Viene difficile pensare che l’approccio sia costruttivo, questi argomenti non hanno colore politico, è un tema nazionale. Sono disponibile al confronto ma non si può raccontare una storia che non è”. Alla fine della discussione l’emendamento viene ritirato.

Terminate le dichiarazioni di voto il progetto di legge viene approvato dalla commissione con 10 voti favorevoli e sette contrari. Come relatore di maggioranza viene nominato Matteo Rossi di Noi per la Repubblica, e per la minoranza Giovanni Maria Zonzini di Rete. (…) Dire