San Marino. Scuola: una protesta che scuote le coscienze – “Qui gatto… ci cova” la rubrica di David Oddone

La storia che vorrei commentare oggi arriva da Torino. La protagonista è Eva, una bimba di 13 anni, la quale ha deciso di portare letteralmente in piazza la sua protesta contro la didattica a distanza. Ha piazzato il banco fuori dalla scuola e ha cominciato a seguire le lezioni all’aperto. Una presa di posizione che non è piaciuta ai suoi docenti che la hanno sospesa, adducendo fra gli altri motivi di privacy. La ragazzina tuttavia non si è persa d’animo e sta cercando in tutti i modi di frequentare virtualmente la scuola, senza rinunciare alla sua pacifica manifestazione di dissenso. La capisco e la supporto. Innanzitutto le proteste sono l’anima della democrazia. E’ meraviglioso vedere che nelle nuove generazioni arde il fuoco della libertà. Si tratta di un fulgidissimo esempio di come in un momento difficile, nel quale quelle libertà vengono compresse e messe a rischio, si può e si deve lanciare un messaggio forte. Nessuno pensi che questa situazione potrà durare per sempre. Nessuno si illuda di utilizzare la pandemia per metterci la museruola. Come spessissimo accade sono le università, le scuole, i luoghi per eccellenza dove nascono fucine di idee e movimenti di ribellione. Io credo che questo genere di iniziative – quando sono naturalmente pacifiche – vadano assolutamente supportate, incentivate e raccontate. Penso inoltre che gli insegnanti di Eva debbano essere orgogliosi di avere questa alunna nella propria classe, visto che la sua forte presa di posizione va a vantaggio di ognuno di noi. Soprattutto di quelli che provano un fortissimo bisogno di ritorno alla normalità. Senza voler scendere nella polemica vorrei sottolineare come questo spirito di libertà e amore per l’istruzione venga ben incarnato dal Collegio docenti della Scuola Secondaria Superiore della Repubblica di San Marino. Gli insegnanti sammarinesi non ci hanno pensato su un attimo nel fare sentire la propria voce contro il governo del Titano per i noti provvedimenti emanati col nuovo decreto. Lo stesso dicasi dei genitori dei ragazzi. La vitalità del mondo scolastico non può che farci guardare con ottimismo al futuro. Dedico allora queste righe a tutti quelli che stanno facendo la propria parte, a chi non si perde d’animo e pensa ancora che esista una luce in fondo al tunnel. Mi si lasci infine porgere le mie più sentite condoglianze alla famiglia di Michael. L’idea era quella di scrivere di lui nell’articolo di oggi: alla fine ho pensato però che avendo già parlato in tanti, un dignitoso silenzio fosse il modo più rispettoso di celebrare questo enorme lutto.

David Oddone

Rubrica “Qui gatto… ci cova”