”Il decreto prevede sulla retribuzione degli insegnanti alcuni interventi che non è stato piacevole fare. Si è chiesto agli insegnanti su due settimane, le prime due settimane di sospensione dell’attività scolastica non avendo potuto completare il negoziato con le parti sociali e non potendo procrastinare ulteriormente i tempi, una decurtazione del loro stipendio a titolo solidaristico.
Sulle successive settimane in cui il mondo della scuola si è rimboccato le maniche, facendo un lavoro straordinario in tutti i suoi livelli ed ordini, facendo lezioni a distanza non si è preteso che questi facessero il loro orario settimanale completo.
Sulla ragione di questo i dirigenti hanno preteso una prestazione ridotta, sulla base di questa è stata determinata la diminuzione della corresponsione. A questo punto stanno arrivando i dati e sulla base di questi come governo faremo una valutazione.
Devo anche dire che ci sono stati diversi insegnanti che non hanno fatto lezione in misura ridotta. Dai dati che stanno arrivando parrebbe che buona parte del corpo docente ha svolto un’attività molto molto più intensa. Quindi siamo pronti ad una ulteriore riflessione dati alla mano perché il servizio scolastico, al pari di quello della sanità è uno dei servizi primari.”