Segretario di Stato Stefano Canti: E’ una relazione che fa una fotografia sullo stato di gestione dei rifiuti e sullo stato dell’AASS. Tengo a precisare che il dibattito riguarda solo rifiuti urbani gestiti dall’AASS. Lo preciso perché quelli complessivamente prodotti sono 62mila tonnellate tra rifiuti urbani e speciali. Solo 13mila tonnellate sono i rifiuti urbani gestiti e assimilati direttamente dall’AASS. Si parla di questi ultimi quando ci si riferisce all’obiettivo di raggiungimento della percentuale di raccolta differenziata dal 70%. Il valore raggiunto nel 2019 è del 43%, non sufficiente. Doveroso dare seguito ai progetti e alle strutture impiantistiche. Un servizio deve essere efficiente impiegando le risorse minime indispensabile e dev’essere di qualità. A questo proposito risulta doveroso analizzare il tema economico che è diventato centrale in ogni ambito. Ripetuto più volte che il sistema di raccolta porta a porta serve ad aumentare sia la percentuale di rifiuti separati che la consapevolezza dei cittadini. Sappiamo bene che oggi la raccolta porta a porta non è abbastanza spinta per garantire massimo recupero. La plastica che raccogliamo è plastica mista. La raccolta porta a porta ha un costo economico e sociale troppo elevato. Il maggior costo di raccolta, stimato in un aumento del 40 per cento e di 2 milioni di euro, non è più ammortizzato dalla vendita dei rifiuti raccolti. Vi sono poi i rischi per gli operatori. Il progetto porta a porta è tramontato. Giusto e intelligente correggere il tiro alla luce delle nuove tecnologie. Molti territori hanno rivisto il sistema di raccolta. Possiamo contare su nuove generazione che hanno a cuore l’ambiente. Arriva l’esigenza di ripensare il sistema di raccolta. I cittadini chiedono di ripensare le isole ecologiche. Al fine di avere un servizio equo ed efficace, nell’ottica di semplificazione e ottimizzazione, si propone una ridefinizione del sistema in questo modo: attivando il porta a porta solo per aree industriali,porta a porta dell’organico su tutto il territorio presso tutte le utenze, isole ecologiche intelligenti con cassonetti computerizzati in tutto il territorio con l’applicazione della tariffa puntuale. Nessuno perderà il proprio posto di lavoro e vi saranno occasioni per nuove professionalità. Parallelamente devono essere realizzare le adeguate strutture impiantistiche. San Marino ha la possibilità di esportare rifiuti nella Regione Emilia – Romagna. Nell’accordo con la Regione abbiamo assunto l’impegno di raggiungere l’obiettivo del 70% entro il 2020. Si fa notare che l’accordo è stato ratificato in data 4 febbraio 2019, mentre la Repubblica a distanza di anni non ha ancora provveduto alla ratifica. Stiamo esportando i rifiuti in quantità superiori a quanto previsto dalle percentuali concordate. Proprio in ragione di ciò occorre definire una strategia definitiva che possa consentire il rispetto degli accordi sottoscritti. Progetti ed impianti. Ci sono progetti per l’adeguamento dell’impianto di San Giovanni e dell’impianto di compostaggio. Anziché attuare tali progetti, l’azienda ha ritenuto di cambiare strategia individuando un edificio privato in località Faetano. Il centro di San Giovanni è operativo da oltre vent’anni, ma nell’arco del tempo come in tutte le strutture vanno fatte le opportune manutenzioni. Dobbiamo trattare gli organici in territorio. L’AASS si deve dotare di attrezzature e mezzi di proprietà, valorizzando le competenze già presenti.
Estratto Dire sulla commissione di questa mattina