Il peggior male è quello sfogato sugli indifesi e tutto deve concorrere a realizzare una civiltà più giusta. Non è un caso che una giustizia più giusta è ciò che i cittadini chiedono da tempo. C’è allora urgenza che si apra una stagione nuova dopo che in questi anni abbiamo assistito ad un crescendo rossiniano di notizie negative che hanno coinvolto il nostro Tribunale. Una responsabilità non da poco per il neosegretario Massimo Ugolini. Del resto chi va in trincea sa cosa l’aspetta.
Segretario, oggi (ieri per chi legge, ndr) durante la riunione del Congresso di Stato siete riusciti ad addivenire ad una decisione in merito alla sentenza dei Garanti che sulla questione della presa d’atto dei giudici attribuisce funzioni in capo proprio al Congresso di Stato?
“Vista la complessità della materia e dell’unicità del caso, non è stata presa ancora alcuna decisione nel solco della logica di non voler giungere a soluzioni frettolose. La nostra scelta è stata quella di ritagliarci qualche giorno per fare approfondimenti sulle spettanze ed adempimenti del Congresso di Stato che emergono dalla lettura della sentenza e che fino al momento della sua emanazione erano risultate essere di spettanza del Consiglio Grande e Generale. Alla luce di ciò che emergerà dalla lettura e dallo studio dei vari documenti decideremo quali passi istituzionali porre in essere”.
Facciamo un passo indietro, ha già preso pieno possesso della segreteria alla giustizia?
“In realtà si tratta di una segreteria che va completamente ricostruita perché da tempo non esisteva più una delega specifica. Prima c’era stato con Venturini l’accorpamento agli Interni e successivamente è stata accorpata agli Esteri. In questo momento sto condividendo la struttura, che si trova accanto al Begni, con il collega Roberto Ciavatta che comunque nel giro di qualche settimana tornerà in ospedale. Proprio per la ragione che ora dividiamo gli spazi non ho ancora completato le nomine dello staff, per il momento ho nominato soltanto il segretario particolare, la dott.ssa Giulia Renzi e disposto alcuni distacchi amministrativi”.
Di quali priorità si sta occupando?
“C’è la necessita di rimettere in piedi una giustizia efficiente, con tempi certi che garantisca la certezza del diritto. Abbiamo bisogno di un Tribunale che funzioni. Andranno dunque assunti quei provvedimenti sul processo equo intervenendo sul codice di procedura penale che tengano conto delle indicazioni provenienti dagli organismi internazionali. Daremo poi priorità, emergenze permettendo, a sanare le incostituzionalità indicate dalle sentenze del Collegio dei Garanti”.
C’è anche un’emergenza legata al carcere?
“Sì, quella è una emergenza presente. Va data una risposta celere per non rischiare eventuali richiami dal CPT (ma evidentemente non solo per quello), va cercata una struttura confacente alle direttive degli organismi internazionali. Il precedente governo aveva fatto uno studio ma il progetto era importante dal punto di vista delle risorse economiche, parliamo di diversi milioni di euro. Io credo che la soluzione potrebbe essere più sobria. Nell’immediato si dovrebbe puntare su una struttura che potrebbe essere anche quella attuale purché vengano fatti gli interventi necessari a renderla confacente al rispetto dei diritti dei detenuti e nel rispetto anche delle guardie carcerarie per ridare loro la tranquillità di cui hanno bisogno. A tal proposito, si concluderà l’iter per la realizzazione del regolamento carcerario, documento fondamentale per rendere l’operatività della struttura sicura e funzionale”.
Olga Mattioli
Repubblica Sm