San Marino, 9 aprile 2025 – La Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura fa proprie le preoccupazioni espresse dal Gruppo Genitori di Fiorentino, apparse sulla stampa, riguardo al piano di riorganizzazione dei plessi scolastici. Comprendiamo appieno le sensibilità legate al radicamento dei presidi educativi nel tessuto sociale dei Castelli e desideriamo ribadire con chiarezza la filosofia e gli obiettivi che animano questo progetto di portata strategica per il futuro della Repubblica di San Marino.
Contrariamente a quanto paventato, il silenzio seguito alle notizie di stampa non equivale ad assenso né a disinteresse. La materia è complessa e merita la massima ponderatezza. Il dibattito e l’approfondimento, come già avvenuto in seno alla competente Commissione Consiliare Permanente, rappresentano i canali istituzionali privilegiati per la disamina di temi così rilevanti. L’iter è tutt’altro che concluso e coinvolge analisi approfondite e valutazioni multidimensionali.
È importante tuttavia precisare, per fugare timori contingenti, che allo stato attuale non sussistono ragioni per un accresciuto allarme in specifici Castelli. L’unica misura operativa definita per il prossimo anno scolastico, e già ampiamente comunicata al corpo docente, ai dirigenti scolastici e alle famiglie tramite i canali istituzionali preposti (Segreteria, Dipartimento, Dirigenze), riguarda esclusivamente la Scuola dell’Infanzia di Città. Tale intervento prevede un accorpamento funzionale con il plesso di Murata, valutato come pienamente sostenibile sotto il profilo organizzativo e didattico. Una rimodulazione che consentirà un necessario e atteso ampliamento degli spazi dedicati al Nido d’Infanzia di Città, precedentemente sottodimensionati, offrendo così una risposta più efficace alle necessità delle famiglie, con particolare attenzione ai bisogni dei bambini al di sotto dei dodici mesi, la cui accoglienza presentava complessità gestionali.
Il piano di riorganizzazione non nasce da una logica emergenziale o di mero contenimento della spesa, bensì da una visione prospettica e responsabile, necessaria per affrontare le mutate dinamiche socio-demografiche e per garantire un sistema educativo sempre più qualificato ed efficiente. Come già illustrato, un Gruppo di Lavoro qualificato ha condotto un’analisi rigorosa, i cui esiti suggeriscono la necessità di ottimizzare l’allocazione delle risorse – umane, strutturali ed economiche – al fine di elevare la qualità dell’offerta formativa su tutto il territorio nazionale.
Lungi dal voler “ammassare bambini”, l’obiettivo primario è la creazione di ambienti di apprendimento ottimali, equilibrati sotto il profilo numerico e pedagogico. Superare la prassi delle classi in deroga, spesso con un numero esiguo di alunni, significa investire in contesti didattici più stimolanti, inclusivi e capaci di favorire la socializzazione e lo sviluppo armonico delle competenze di ciascun studente. Una scuola di alta qualità è il miglior presidio per la vitalità di ogni Castello, in quanto fattore di attrazione per nuove famiglie e volano per lo sviluppo sociale ed economico.
Comprendiamo naturalmente la posizione dei genitori. Allo stesso modo va ribadito come la sostenibilità a lungo termine del nostro sistema educativo richieda scelte coraggiose che non saranno certamente prese domani, ma che comunque non potranno essere rinviate.
Così il Segretario di Stato per l’Istruzione e la Cultura, Teodoro Lonfernini: “La responsabilità verso le future generazioni ci impone scelte lungimiranti. La riorganizzazione del sistema scolastico non è dettata da mere logiche contabili, bensì da una visione strategica tesa a elevare la qualità formativa e a garantire ambienti di apprendimento ottimali per ogni studente. Comprendiamo le sensibilità territoriali e ribadiamo che ogni passo è ponderato attentamente, nel quadro di un dialogo costante e costruttivo con le comunità. Il nostro obiettivo è un ecosistema educativo più forte, equo e attrattivo, che valorizzi il capitale umano della Repubblica e rafforzi la coesione sociale dei nostri Castelli.”
Si ricorda inoltre che l’Ordine del Giorno approvato in Commissione impegna il Congresso di Stato a un percorso di riorganizzazione equilibrato, graduale e razionale, che preveda non solo interventi infrastrutturali mirati, ma anche un potenziamento dei servizi per la prima infanzia e politiche di sostegno alla genitorialità. Elemento fondante di tale impegno è l’avvio di un percorso partecipato per definire un nuovo modello educativo condiviso e un piano di riutilizzo degli eventuali edifici dismessi, affinché rimangano patrimonio pubblico a vocazione educativa, sociale e culturale.
La Segreteria di Stato riafferma pertanto la propria disponibilità al confronto costruttivo, invitando tutti gli attori coinvolti – famiglie, istituzioni locali, corpo docente e cittadini – a partecipare attivamente al dialogo, come già proficuamente avvenuto in sede istituzionale.
Ufficio Stampa Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura