San Marino. Sds Lonfernini: “Lavoratori sammarinesi sono priorità”

La forma è sostanza e dal caos, dalla confusione che regna sovrana, non può nascere nulla di buono. Alle istituzioni occorre avvicinarsi con deferenza per il rispetto che si deve ai cittadini. Un concetto caro al segretario al Lavoro Teodoro Lonfernini così come è emerso da una prima chiacchierata in cui sono stati tanti i punti toccati.

Segretario, si è già ambientato nella sede del dicastero al Lavoro?
“Mi sono ambientato sì ma con disordine, quello che ho trovato negli uffici della segreteria. C’è una differenza abissale rispetto a quando io uscii dalla segreteria al turismo, allora non c’era una paglia fuori posto, tutto era perfettamente in ordine. Ciò era ovviamente doveroso se si tiene conto del fatto che le segreterie non sono le nostre case e dunque debbono essere trattate meglio delle nostre case. Chi è entrato dopo di me ha potuto subito sedersi e accendere il computer. Io purtroppo ho trovato spazi usati in maniera approssimativa che sono tutti da riorganizzare. Per non parlare di cosa ho rinvenuto nei cassetti e in giro per gli uffici, mi ha molto colpito tra le altre cose vedere progetti che evidentemente qualcuno aveva sottoposto all’attenzione degli allora responsabili gettati in un angolo e pieni di polvere senza alcuna cura o riguardo”.

Con quale squadra affronterà questo incarico?
“Sto cercando di dotare la segreteria di persone qualificate in grado di portare un contributo significativo, al momento sono alla ricerca. Condivido invece con la segreteria all’industria il direttore di dipartimento, Massimo Cenci”.

A quali dossier sta dando la precedenza?
“Sono stato subito investito di due aspetti, il primo riguarda il mondo del lavoro. Anche dall’Italia hanno cominciato a occuparsi dei frontalieri che è una parte del mondo del lavoro, io lavorerò per riuscire a riportare un giusto equilibrio tra i lavoratori sammarinesi e i frontalieri. La priorità delle priorità sono i lavoratori sammarinesi, ho toccato con mano cosa vuole dire la pratica infelice delle mobilità, ci sarà da parte mia estrema sensibilità e umanità ma anche un grande impegno: se ci sono 10 mobilità dovremo avere come contropartita almeno 8 assunti. Non può esserci serenità se non vi è da parte del governo la capacità di ricreare le condizioni per restituire dignità lavorativa alle persone di tutte le età. C’è benessere soltanto laddove c’è equilibrio tra i lavoratori sammarinesi e i frontalieri”.

Ha parlato di due priorità, qual è la seconda?
“L’altra grande priorità è la questione su Aass dove vi sono due progetti importanti, il primo è legato alle telecomunicazioni e lì abbiamo il dovere di sviscerare cosa è stato fatto sino ad ora, con chi e a quali costi. Poi c’è il tema della gestione dei rifiuti e della loro raccolta, il progetto porta a porta non è andato né avanti né indietro, è come lo avevo lasciato due legislature fa. Allora lo avevo ereditato come progetto costruito da partiti di una sinistra molto riformista che hanno fatto venire avanti una virtuosità falsificata a giudicare dalla mai raggiunta percentuale del 70%. La raccolta porta a porta infatti è rimasta ferma a tre castelli e due centri storici”.

E’ allo studio anche una soluzione per la questione che riguarda il capannone ex Beccari?
“Sì, quella è evidentemente un’emergenza ma più in generale direi che sulle politiche ambientali c’è poco controllo. A volte c’è poco controllo anche da parte di soggetti privati o esterni alla Pa a cui affidiamo i servizi principali. Qui va fatto molto ordine perché vi sia maggiore efficienza”.

C’è ancora un clima piuttosto teso nell’ambito della giustizia. Ha letto l’ultima sentenza del Collegio Garante, quella sulla presa d’atto della nomina di due giudici d’appello?
“Senza entrare nel merito della sentenza, ritengo che in ambito giudiziario debba essere fatto tanto ordine proprio a partire dal Collegio Garante. Il Paese non deve più trovarsi come negli ultimi tre anni con organismi importantissimi che hanno una alta funzione legata al diritto i quali invece si vanno a mischiare con intenzioni di carattere politico o questioni che possono influenzare l’attività politica. Leggiamo, ma non è la prima volta a mio giudizio personale, che su aspetti che non sono prerogativa del Collegio Garante lo stesso intima alla politica di svolgere qualcosa facendo venire avanti il principio che se non lo fa il Consiglio lo fa il Collegio Garante”.

Chiudiamo con una domanda sul cambiamento del mondo del lavoro. Ci sono attività che chiudono per ragioni legate all’età anagrafica dei rispettivi titolari e che nessuno decide di rilevare. Dove stiamo andando secondo lei?
“Veniamo da un’epoca dove lo spirito di sacrificio si è perduto e questo è un dato oggettivo, non è mia intenzione giudicare nessuno. Ciò è avvenuto negli anni della cosiddetta San Marino da bere, dove l’economia girava senza che i protagonisti sapessero quasi da dove arrivassero i benefici, oggi è fondamentale un cambio di paradigma mentale, non solo occorre continuare ad essere operosi ma bisogna ricreare le condizioni affinché ci sia spazio per lo spirito di iniziativa e le persone tornino a credere nel proprio lavoro e a rischiare per veder nascere nuovi progetti”.
Olga Mattioli

Repubblica Sm