San Marino. Sds Pasquale Valentini: “Occorrono nuovi strumenti di finanziamento”. L’intervista de La Tribuna

Valentini“La crescita della ricchezza beneficiata ha creato l’illusione che non esistessero problemi economici”.

Ne parlò nell’aprile dello scorso anno l’economista Marco Cattaneo, ospite della Fondazione ‘Valori Tattili’ nella sala conferenze di Asset Banca: “Per rilanciare l’economia dell’Eurozona e tamponare la mancanza di liquidità, sarebbe il caso di pensare ad una ‘moneta fiscale’. San Marino sarebbe il Paese ideale per introdurla”.

Sul tema è tornato nei giorni scorsi l’ex presidente di Banca Centrale, Biagio Bossone. Da queste colonne, nella sua rubrica, chiudendo la radiografia della situazione in atto suggerì: “Sarebbe importante che la politica raccogliesse la sfida per risolvere le attuali problematiche e ne facesse oggetto di un qualificato dibattito”.

Dunque la politica.

Segretario Valentini come interpreta quanto espresso da Biagio Bossone?

“Il dottor Bossone, avendo avuto a San Marino importanti responsabilità in un settore strategico come quello bancario e finanziario, conosce della nostra realtà limiti e potenzialità e, quindi, coglie sicuramente l’obiettivo quando indica la necessità di un qualificato dibattito politico per affrontare adeguatamente la sfida che viene posta al nostro Paese, nella ricerca delle soluzioni che possono dare stabilità e prospettiva all’intero sistema economico”.

San Marino, nel passato, ha finito con l’accettare che l’andamento della propria economia fosse dettato da condizioni esterne originate dal grande vicino, l’Italia. Decisione presa con eccessivo fatalismo?

“San Marino non ha mai deciso che l’andamento della propria economia fosse dettato dall’Italia, anche se è ineludibile che il principale referente dei propri scambi economici e commerciali, per collocazione storica e geografica, sia soprattutto l’Italia”.

La crescita della ricchezza beneficiata a partire da fine anni ottanta, grazie alla diffusione del suo sistema bancario offshore, ha creato nei sammarinesi la falsa illusione che un vero problema economico in realtà non sussistesse: perché dunque preoccuparsi se il danaro arriva sempre e in abbondanza?

“Lei stesso definisce questa situazione ‘illusoria’. L’illusione non è tanto quella di desiderare per il proprio Paese un livello alto di benessere, quanto quella di pensare che non fosse necessario domandarsi su quali basi tale benessere si appoggiasse e se tali basi fossero in grado di garantire stabilità e solidità nel tempo”.

Purtroppo la storia e le situazioni cambiano. Lo scudo fiscale ha smascherato quell’illusione.

“Lo scudo fiscale ha fatto emergere quello che tutti sapevano: che San Marino non poteva continuare ad incrementare la sua raccolta di denaro basandosi principalmente sul segreto bancario e, ancor più, senza mettere in atto adeguati presidi per impedire che il denaro frutto della malavita o dell’illegalità trovasse rifugio nel nostro sistema economico e in quello finanziario e bancario in particolare”.

La crisi dell’Eurozona, ha coinvolto San Marino evidenziando come non esistessero strumenti di politica economica per arginarne gli effetti e ci si è trovati in grandi difficoltà.

“Come ha scritto Bossone ‘… di strumenti anti-crisi o di gestione delle crisi occorre dotarsi quando le cose vanno bene, non quando le cose vanno male. In quel caso è già tardi e le strade che sarebbero altrimenti percorribili, diventano di fatto impraticabili.”

Le banche sammarinesi -spiega sempre Biagio Bossone- non hanno accesso alle misure di rifinanziamento che la BCE concede alle banche dell’Eurozona quando hanno problemi di liquidità. San Marino, inoltre, non può beneficiare degli acquisti di titoli di stato che la BCE sta operando con il Quantitative Easing non emettendone. Possibile in un prossimo futuro, segretario?

“Il dottor Bossone nel suo intervento ha anche dettagliato come tutti i tentativi messi in atto da San Marino siano naufragati perché la situazione interna del Paese non dava le garanzie richieste e, in particolare ‘… San Marino rappresentava un rischio reputazionale da non correre’. Oggi la situazione è completamente mutata e sia nell’ambito del negoziato con l’UE, sia nel rapporto bilaterale con l’Italia, queste sono soluzioni percorribili”.

San Marino è stata costretta importare politiche deflazionistiche dell’Ue pur senza soffrire problemi finanziari minimamente paragonabili a quelli di paesi mediterranei in crisi. Banca centrale non ha potuto rifinanziare il sistema bancario locale, in crisi di liquidità, se non ridistribuendo la scarsa liquidità già esistente nel sistema. Può farlo ancora a lungo?

“Come ha sottolineato anche il collega Capicchioni, non si può pensare che crisi di liquidità che potrebbero ancora colpire il sistema bancario e finanziario siano affrontabili affidandosi solo alla ridistribuzione della liquidità esistente nel sistema, tenuto conto delle emergenze che lo stesso ha dovuto sopportare . Occorrono nuove forme di finanziamento e su queste si sta concentrando la politica con il supporto tecnico di Banca Centrale e in stretto collegamento con gli attori del sistema bancario e finanziario”.

I certificati di credito fiscale e l’emissione di titoli di stato potrebbero essere un mezzo utilissimo per sostenere la domanda interna e generare risorse per il futuro del Paese. Ovvia la domanda: perché San Marino, Stato sovrano, continua ad accettare questi obblighi e non si dota di strumenti che ne rendano effettiva la sovranità?

“Mi pare che il Programma Economico presentato dal Segretario Capicchioni contenga proprio l’ipotesi che lo Stato possa dotarsi di questi strumenti e individui le modalità che rendano attuabile questa ipotesi. La sovranità è effettiva infatti quando gli altri Stati e gli Organismi Internazionali riconoscono al nostro Paese la capacità di esercitarla e lo Stato, per la sua parte, dimostra di avere al proprio interno assimilato la cultura del rispetto delle regole
e degli standard internazionali. Nel qualificato dibattito politico di cui parla Bossone penso che questa sia la priorità assoluta”.

Gian Maria Fujano, La Tribuna