
Roberto Ciavatta, Sds per la Sanità. Intervento, come da resoconto Dire, di ieri in Consiglio:
”In tanti hanno affrontato il tema di come l’Iss debba considerare in Consiglio tamponi e distanziamenti, un po’ come li devono considerare i bar. Un po’ si è detto che si devono applicare i protocolli pensati per le scuole…ma c’è una differenza sostanziale. Un bambino delle elementari è difficile che abbia una responsabilizzazione come una persona adulta. E questo deve fare l’Iss: valutare dove c’è un gruppo di adulti distanziati, che sanno che devono tenere mascherine e certi atteggiamenti, se c’è un caso e questo non mette a repentaglio gli altri o meno. Il consigliere Guidi ha detto che non si devono considerare i consiglieri come bambini, ma solo poco fa tre del suo gruppo hanno parlato vicini tra loro senza mascherina. Inutile fare profili diagnostici se non si rispettano regole di base e non credo si possa essere tutti dei sanitari. Io nei giorni scorsi, visto che sono stati richiesti approfondimenti su ammanchi dei fondi pensione, ho dato indicazioni fin dove potevo, poi ho detto a Guidi: se hai bisogno di info più tecniche mettiti in contatto con il direttore amministrativo Iss. Allo stesso modo, non mi permetto di pensare che sbagli chi fa i protocolli all’interno dell’Iss e dice quali sono le condizioni per stare qui- dipartimento prevenzione e protezione civile- se abbiano verificato idoneità dell’Aula. Non è che se i consiglieri per paura ritengono non sia adeguatamente ampia la sala allora o non è adeguatamente ampia. Qui come altrove. Consigliere Guidi che ci ha dato oggi un grande insegnamento, le chiedo ufficialmente se vuole affiancarsi al dipartimento della Prevenzione dell’Iss.
Siamo abituati ad avere tutto subito e gratis. Quando ci chiamano per dirci che si è stati due ore al telefono per una visita, io rispondo: ‘mi auguro non abbiate parenti a Rimini con problemi, in caso chiedete a loro come funziona il tracciamento lì.
Oggi se dovessimo fare un tracciamento, come indicate voi, con sintomi inferiori all’influenza, in un momento in cui ancora fortunatamente possiamo andare al bar e ristorante, vorrebbe dire fare 30 mila tracciamenti.
Sapete cosa significa se si trova un solo positivo in una classe? Spesso vi lamentate del brodo grasso e alimentate la lamentela della cittadiananza. Il tampone non lo faccio se non all’interno di una richiesta diagnostica se c’è effettivo rischio che sono entrato in contatto con qualcuno, ma lo deve richiedere un medico non un consigliere dello Stato.
Il resto del comma comunicazioni: l’aspettativa dei propri interventi non è più aspettativa politica, ormai gli interventi nel Consiglio sono orientati ai like sui social. Quando ci sono domande retoriche: ‘Ciavatta risponda’…chi fa quella domanda sa già due cose, che c’è un’interpellanza depositata e che risponderò nei 30 giorni previsti per legge. La domanda serve solo a mettere questa cosa su Fb. Certo che risponderò, Ciacci. Ognuno farà i conti con quello che ha nella coscienza al di là delle proprie responsabilità. Noi siamo passati per tre anni in cui il Paese è stato sfasciato e quella cricca lì stava per prendere tutti i gangli del potere.”
Risposta del Consigliere Matteo Ciacci:
”Io sono in Aula per dir ela mia opinione, non per prendere i like, come ha fatto per anni il suo movimento politico che oggi sui social è molto più silente di prima. Ancora non ha risposto alla domanda che facciamo da tempo, dovrebbe avere un po’ di rispetto per chi in aula pone interrogativi, fa proposte e mette in evidenza anche alcune contraddizioni che stanno emergendo. Nella relazione emergono responsabilità politiche ed emerge anche chi ad un certo punto ha detto ‘no’ ad un certo sistema, e lei era con noi quando lo si è detto.”