Sds Tonnini in Conferenza Stampa del Congresso di Stato: ”Dall’altra parte nel nostro comunicato c’era un forte richiamo al rispetto del nostro ordinamento anche da parte degli organi di informazione, quindi come Congresso ci esprimiamo rispetto a questo tema a tutela dell’istituzione della Reggenza.
Abbiamo infatti una legge costituzionale che riguarda proprio i Capitani Reggenti che stabilisce come i Capitani Reggenti non siano perseguibili sotto qualsiasi forma e per qualsiasi titolo durante il periodo del loro mandato.
E degli atti compiuti durante l’esercizio delle loro funzioni rispondono alla fine del loro mandato. Ecco questo non significa e non deve significare che i capi di stato non siano perseguibili in assoluto e nemmeno significa voler mettere in maniera in sordina la verità, ma ogni elemento dovrebbe essere trattato alla fine del loro mandato.
Quindi successivamente in questo caso al primo aprile, cioè quando coloro che hanno ricoperto la carica di capi di stato vengono messi nelle condizioni di rispondere dei propri comportamenti in base agli articoli previsti dal nostro ordinamento.
Ogni accusa mossa durante il mandato reggenziale, cioè durante i sei mesi in cui i capi di stato ricoprono il loro ruolo, non colpisce né condanna l’atto in se ma colpisce e condanna la Reggenza in quanto istituto. Questa norma si rende assolutamente necessaria proprio per tutelare l’istituto ed il prestigio dell’istituto della Reggenza senza dall’altra parte rinunciare, ovviamente, a dover fare giustizia secondo quelle che sono le regole del nostro ordinamento, quindi alla fine del proprio mandato.” (…)