Era inevitabile per il nuovo governo portarsi dietro gli strascichi della passata legislatura. Una legislatura in cui si è dibattuto molto, troppo, sul tema giustizia. Ora si tratterà di tener fede agli impegni e portare avanti azioni concrete affinché vengano ripristinati quegli equilibri senza i quali è probabile non si plachino i venti di guerra che abbiamo visto spirare dalle parti del nostro Tribunale il quale non ha certamente vissuto, negli ultimi anni, un clima sereno. Lo ha ribadito nel corso della trasmissione condotta dal direttore di Rtv Carlo Romeo, Close-up, il segretario alla giustizia Massimo Ugolini. “La vera sfida – ha detto – sarà capire come correggere degli errori politici non piccoli prendendo in esame ogni forzatura avvenuta nella precedente legislatura quando le leggi sono state ‘tirate’ troppo a partire dall’allontanamento del magistrato dirigente che ha scatenato un conflitto nella magistratura. E andare ad avallare delle fratture all’interno della magistratura non è stato un passo giusto. E’ lì che è cominciato tutto”. A fronte di scelte importanti e non facili che dovranno essere prese il segretario alla giustizia ha affermato di considerare il proprio ruolo un’opportunità tanto che il direttore Romeo ha parlato di “un ottimismo responsabile”. Il discorso è poi caduto sulla responsabilizzazione dei magistrati e qui il segretario Ugolini ha detto: “Da un lato vanno maggiormente responsabilizzati i magistrati, oggi abbiamo i commissari della legge, i giudici di appello, tutti sono a tempo indeterminato perché delle scelte sono state già fatte in passato, politicamente tuttavia c’è la necessità di un richiamo alla responsabilità delle persone che lavorano in Tribunale, esse vanno tutelate, messe nelle condizioni di lavorare nel migliore dei modi ma è anche opportuno che diano riscontro del proprio lavoro. Abbiamo invece oggi o l’impunità più completa o l’espulsione con l’azione di sindacato, non abbiamo nessuna azione di richiamo intermedia, in una ottica di riforma vanno inseriti dei richiami graduali, piuttosto che andare subito verso una azione di sindacato”. Altro argomento che sembra stare particolarmente a cuore al segretario Ugolini è la questione legata ai tempi della giustizia. “Sarebbe importante che i tempi della giustizia fossero definiti, abbiamo sempre parlato di certezza del diritto, penso almeno al civile, sul penale le riflessioni sono più delicate”. Molte sono state le suggestioni venute avanti nel corso dell’interessante intervista di Carlo Romeo al segretario alla Giustizia. E non sono mancati particolari inquietanti che hanno gettato ulteriori ombre sulla giustizia e che danno la misura di quanto sia realmente il tempo di fare in modo che sul Tribunale cessi ogni dubbio sulla presenza al suo interno di quelle che qualcuno ha definito ‘fazioni’. “Non l’ho mai detto prima d’ora – ha rivelato Romeo – ma nel mio ufficio ricevetti una lettera che ho poi cestinato con due elenchi di avvocati i quali venivano descritti come vicini a questo o quel magistrato”. Dal canto suo mantenendo un profilo istituzionale come si confà al ruolo che riveste, il segretario ha parlato di “lettera che lascia il tempo che trova”. Ma è indubbio che qualche perplessità l’abbia generata.
