San Marino. Se tutti fossero vaccinati, il virus sarebbe stato sconfitto. E allora non avremmo bisogno di decreti, né di documenti vaccinali, né di discutere del nulla … di Alberto Forcellini

 

Arriva l’obbligo del green pass, o comunque di un documento che attesti l’avvenuta vaccinazione o la negatività da Covid, e si alza il coro delle proteste. La qual cosa francamente lascia abbastanza stupiti perché significa che quasi due anni di pandemia non hanno insegnato nulla.

Allora ripeteremo che le restrizioni, per altro molto più soft che in Italia perché viene accettato anche il tampone, innanzi tutto tutelano i vaccinati perché possono muoversi, lavorare, fare vita sociale. Tutelano le attività economiche, perché evitano le chiusure e il coprifuoco adottati fino a pochi mesi fa. Perché i locali pubblici dovrebbero sentirsi penalizzati? Forse perché non potranno più accogliere i riminesi no-vax? Si è mai pensato che questa folla non controllata potrebbe essere una delle cause dell’aumento esponenziale dei contagi? Più di cento positivi per alcune giornate consecutive sono un record che San Marino non può permettersi.

Anche se i ricoverati e i casi gravi sono in numero inferiore rispetto alle precedenti fasi della pandemia, gestire quasi 500 casi attivi richiede un enorme impiego di personale sanitario e parasanitario, che viene dirottato sui servizi Covid. Poi gli altri servizi che non funzionano, ma la gente a questo non ci pensa e sacramenta contro tutti, specialmente contro l’esecutivo.

Il governo si deve dimettere, hanno stancato, diviso la gente, fatta saltare la sanità, è uno schifo, si devono solo vergognare. Un post che abbiamo letto sui social e che potremmo definire farneticante. Eppure, su tali posizioni speculano pesantemente esponenti di maggioranza e leader di opposizione, che oltre a fare i politici si mettono a fare anche i medici, virologi, infettivologi, esperti di tutto. Posizioni che, a ben guardare, hanno un sottofondo personalistico condiviso da una parte molto ristretta di cittadini. Quelli che si sono vaccinati e rispettano le regole, non rispondono mai con un like su Facebook a queste considerazioni.

Ci vuole il green pass per entrare in ospedale, salvo che per i casi di emergenza. Ma è sacrosanto! Vogliamo lasciare entrare il virus in corsia? Negli ambulatori? Ma scherziamo davvero? Quando ci fu un focolaio in un reparto, lo scorso anno, si alzò un vespaio infinito, l’avete dimenticato voi che oggi vi scandalizzate?

San Marino ha un atteggiamento troppo supino nei confronti dell’Italia. Ragionamento sbagliato. San Marino ha una percentuale altissima di contagi, ha sbagliato a non stringere le maglie prima, ma come sempre ha voluto trovare una sorta di equilibrio al suo interno per non penalizzare nessuno e rispettare le diverse sensibilità. Invece c’è ancora gente che non ha capito: l’unica arma è il vaccino. Se fossimo tutti vaccinati, il virus sarebbe debellato, morto, finito. Come accadde a suo tempo con il vaiolo.

E allora la si butta in politica e si accusa di mancata condivisione. Il Congresso di Stato decide in maniera collegiale, sentiti i riferimenti di tutte le autorità sanitarie e dopo mille discussioni al suo interno. Chi dovrebbe ascoltare? Le opposizioni, i sindacati, le categorie economiche, chi passa per strada? Ogni testa è una sentenza. Non si andrebbe da nessuna parte. E se qualcuno critica anche da dentro la maggioranza è solo per questioni di visibilità. Tanto che ormai anche il concetto di mancata condivisione è così abusato da essere diventato un ritornello privo di contenuti, solo una giustificazione sempre buona tanto per dare contro.

Le diatribe sui tamponi. Il tampone non è una medicina. È una sorta di istantanea sulla salute dell’individuo in un momento preciso. Non dice se è stato contagiato il giorno prima, né lo preserva dal contagio il giorno dopo. Il vaccino invece è prevenzione. Vera prevenzione. Ed è anche gratuita. Tutti quelli che si arrabbiano per le lunghe file ai tamponi, dovrebbero riflettere un pochino su questo semplice concetto.

Ma anche i vaccinati si contagiano. Ovvio, perché la copertura non è mai totale, perché molte persone hanno altre patologie e sono più fragili, perché i non vaccinati sono ancora troppi e il virus si serve di loro per estendersi. Ormai in tutta Europa si parla di pandemia dei non vaccinati, e chi ne paga le spese sono i cittadini che rispettano le regole, che tutelano se stessi e le persone che sono vicino a loro. Anche a San Marino i dati confermano che le percentuali dei ricoverati per Covid riguardano in stragrande maggioranza i non vaccinati.

Ma di che parliamo? Di che discutiamo ancora? La storia la stanno facendo le centinaia di sammarinesi in fila per la terza dose, che pensano alla loro libertà e al loro diritto di stare bene. Ma soprattutto hanno capito che il problema che ha posto il Covid a tutto il mondo, è la tenuta dei sistemi sanitari. Le chiusure imposte da Austria, Germania, eccetera, non sono riferite tanto ai morti (che sono tantissimi) quanto alla capacità delle strutture ospedaliere di occuparsi di tutti gli altri ammalati. Questo è il diritto che ogni cittadino dovrebbe sentirsi in dovere di garantire a se stesso e agli altri.

E a proposito di libertà, non basta essere liberi di scegliere, ma bisogna anche saper distinguere il bene e il male e quale sia la strada per non cadere nell’eterna schiavitù.

a/f