San Marino. Secco “no” alla proposta di legge di iniziativa popolare per reinserire nella Pubblica amministrazione Poste spa.

E’ ufficiale: arriva un secco “no” alla proposta di legge di iniziativa popolare per reinserire nella Pubblica amministrazione Poste spa.

Il punto è, nota il Segretario competente, Federico Pedini Amati, che «il 2021 è stato un anno di transizione con il cambio del management aziendale e il primo piano industriale». Intanto al nuovo direttore generale è stato chiesto di risanare il bilancio (entro il 2023 ndr) avvicinandosi al pareggio, per sviluppare anche il settore pacchi ed alleanze con altri partner». Tant’è che lo scorso anno, afferma, per l’emissione ha visto aprirsi il confronto con Poste italiane con il tavolo al Mise – fa sapere – per arrivare a un accordo commerciale sulle spedizioni, veicolare alle Poste i pacchi Amazon da ultimo miglio e implementare i servizi accessori». I primi risultati stanno arrivando, spiega, con l’accordo per i servizi Crono e si collaborazioni con soggetti come Fedex e Moneygram. Prima Pedini mostra i dati nero su bianco: «Il 2020 si è chiuso con un rosso di 882mila euro e si registra un alto rapporto tra costo del personale, 3,5 milioni di euro, e fatturato, 3,9». Poi promette di non mandare a casa nessuno, evidenziando che «le zone postali dopo aspri confronti con i sindacati sono scese da 36 a 26 con un risparmio di oltre 400mila euro». Il nuovo fabbisogno il personale? «È sceso da 95 a 82 unità senza il rinnovo dei pensionamenti», osserva. (…) Corriere Romagna