La campagna elettorale sammarinese si apre ufficialmente il 31 ottobre e da quella data fino alle elezioni è vietata la pubblicazione di sondaggi elettorali. E così il momento più propizio per svolgerli è quello attuale.
E dopo il sondaggio svolto dal 6 all’11 settembre scorso dalla Doxa su circa 600 sammarinesi, in questi giorni ha preso il via un secondo sondaggio, da parte di un’altra società sempre del milanese specializzata tra l’altro in ricerche di mercato, sondaggi telefonici e indagini di customer satisfaction.
Nel sondaggio Doxa venivano fatte domande sulle condizioni di San Marino, le priorità e le preoccupazioni maggiori per i cittadini e le loro intenzioni di voto. Tra i risultati più eclatanti, il fatto che alle prossime elezioni del 20 novembre, la coalizione a guida Dc si attesterebbe intorno al 14%, quella con SsD, C10 e RF intorno al 21% e quella con Rete e Md al 22%, ma con una presenza di indecisi pari al 43%. Sondaggio tuttavia svolto prima che fossero definite tutte le coalizioni e che non ha contemplato liste e schieramenti formatisi in questi giorni.
Leggermente diverse rispetto alle domande di Doxa quelle poste da questo nuovo sondaggio ai cittadini sammarinesi, questa volta maggiormente incentrate sul giudizio relativo all’operato del governo uscente.
Infatti viene chiesto tra le altre cose per quale coalizione si fosse votato alle elezioni precedenti, in quale sezione, il grado di contentezza da 1 a 10 sull’operato del governo, quale segretario di Stato avrebbe operato meglio e quale peggio e infine anche chi si vedrebbe bene come Premier a San Marino. Domanda, quest’ultima che farà sicuramente piacere agli industriali sammarinesi che hanno proprio chiesto alle forze politiche in campo, di pensare a una riforma istituzionale che preveda la figura del primo ministro. E qualcuna, come la “Lista delle persone libere“ l’ha inserita nel proprio programma. Fonte: Sanmarinonews.sm