Il governo è scaduto come sottolineano i cartelli dei commercianti?
Assolutamente no, parola del segretario all’Industria e al Commercio Marco Arzilli che giudica legittima, ma inopportuna nei modi se non addirittura controproducente, la campagna di protesta dei negozianti del Centro storico di Città.
Segretario Arzilli, queste sono settimane di protesta dei commercianti. Scrivono che il governo è “scaduto”, è così?
“Niente affatto. Anzi, che le associazioni di categoria e i commercianti si cimentino in valutazioni di tipo politico lo ritengo improprio. Io di manifestazioni di protesta, da commerciante ne ho fatte, ma in questo caso avrei ragionato di più sul rilancio del settore e sul confronto, piuttosto che scendere in polemiche sterili. Tra l’altro a riprova che il governo non sia scaduto, confermo che ci sono tavoli aperti su diversi argomenti e su cui stiamo lavorando fortemente. Argomenti che non sono solo quelli elencati nei cartelli. Sono anche altri infatti i problemi del comparto”.
Si riferisce ai giochi?
“Beh, pensare che con i giochi, o meglio una sede distaccata in Città, si risollevi il commercio è una mera illusione. Il discorso vero che va fatto è quello del riposizionamento turistico della Repubblica di San Marino su cui si sta operando insieme al collega Teodoro Lonfernini”.
I cartelli quindi sono totalmente sbagliati?
“Sono un autogol. Quando lo ritengono giusto i commercianti devono protestare e ripeto, anch’io l’ho fatto. Ma non in questo modo, un modo tra l’altro che non fa bene al commercio stesso. L’abbiamo già ribadito come esecutivo e lo ripeto anch’io, il governo è disponibile al dialogo. Procedere invece in un muro contro muro non aiuta ed è anzi controproducente. Non ho nulla contro le rivendicazioni, ma ritengo il metodo discutibile”.
Oltre ai cartelli, le associazioni di categoria e non solo, sono sul piede di guerra anche per l’obbligo delle aperture serali in centro storico.
“A chiedere che i negozi fossero aperti la sera sono stati gli stessi commercianti. Inoltre l’obbligo di apertura lo hanno chiesto le stesse associazioni di categoria. Ritengo che il collega Lonfernini abbia fatto bene e sinceramente mi sarei aspettato una reazione diversa perché altrove, anche vicino a noi, sono i commercianti i primi a prendere l’iniziativa di tenere aperto la sera e a pubblicizzare gli eventi. Questo mi aspetterei anche a San Marino e non solo in estate ma tutto l’anno, perché non bisogna puntare solo ai turisti, ma anche ai residenti nel circondario e agli stessi sammarinesi. Per quanto riguarda l’attuale momento, bisogna essere consapevoli del fatto che si è appena partiti e che in Riviera c’è meno gente del previsto. Dopo 30 anni di chiusure serali dobbiamo ancora far sapere all’esterno che la sera siamo aperti e in que- sto il privato deve partecipare in sinergia con il pubblico.
Però oltre all’obbligo di apertura per i privati, anche il pubblico dovrebbe fare la sua parte e anche dal punto di vista dei servizi e delle norme, non crede?
“Certo e in effetti dobbiamo fare di più e dobbiamo metterci attorno a un tavolo in maniera propositiva, ma se non ci fosse stata l’azione forte da parte di Lonfernini, oggi saremmo qui a lamentarci del fatto che i negozi del centro storico sono chiusi durante le sere degli eventi”. (…) San Marino Oggi