San Marino. Segretario di Stato Industria Marco Arzilli: “Basta con la disinformazione sull’incubatore”

arzilli”Basta con la disinformazione”. È questo l’eloquente titolo del comunicato stampa con cui la segreteria di Stato all’Industria interviene in risposta alle polemiche dell’opposizione dopo l’approvazione in Consiglio delle modifiche al decreto sulle start up.

D’altronde, come spiegato nella nota, “il progetto del Parco Scientifico Tecnologico è tanto benvisto e auspicato dall’Italia quanto deriso e osteggiato all’interno di San Marino, come succede spesso purtroppo. Ogni qualvolta si fa un passo in avanti – lamenta il segretario- si fanno sentire gli scettici, i denigratori o i dietrologi e pur informando, rispondendo, facendo serate pubbliche e spiegando il progetto, le cose non cambiano.  D’altronde non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e chi ha ormai deciso che il Parco Scientifico e Tecnologico, per qualsivoglia motivo, è un progetto da osteggiare, difficilmente cambierà idea”.

L’Industria si rivolge quindi “ai cittadini che, di fronte a notizie, eventi e informazioni, ragionano e valutano autonomamente” ribadendo loro gli ultimi dati sul progetto.

“L’incubatore d’impresa ha inaugurato il 26 maggio 2014 – ricostruisce la segreteria – , a fine giugno dello stesso anno la chiusura del primo bando per la ricerca di imprese. Ad oggi, meno di un anno quindi, le imprese insediate sono 13 e tra poche settimane diventeranno 15; 23 i dipendenti totali, 9 dei quali sono sammarinesi. Altre assunzioni ci saranno a breve, privilegiando i lavoratori sammarinesi. Tutti i giorni alla segreteria dell’incubatore arrivano richieste di informazioni non solo da San Marino e dall’Italia, ma anche dall’estero”.

A fare sbottare la segreteria all’Industria è stata prima la lunga discussione in Consiglio Grande e Generale sul decreto e successivamente il comunicato stampa di Rete a cui risponde punto per punto.

Per quanto riguarda l’eliminazione dell’obbligo di assicurazione medica per i dipendenti da Palazzo Mercuri spiegano che
con la modifica al decreto “siamo andati a togliere l’obbligo, per i dipendenti frontalieri delle imprese start up, di sottoscrivere un’assicurazione medica come requesito per richiedere il permesso di soggiorno. Perché lo abbiamo fatto? Molto semplice: perché essendo dipendenti pagano i contributi all’Iss e, in caso ottenessero il permesso di soggiorno, hanno di conseguenza il diritto di usufruire delle cure sanitarie come qualunque altro lavoratore dipendente”.

L’obbligo resta per i parenti che vogliano seguire il dipendente a San Marino. Sul numero dei permessi Arzilli sottolinea che non sono aumentati rispetto al 2014 mentre sui controlli da parte della Gendarmeria su coloro che fanno richiesta del permesso di soggiorno le modifiche sono dovute ad un problema tecnico. “Dovendo chiedere informazioni in altri stati – spiega la nota – non è possibile stabilire limiti temporali”.

Infine sulla modifica a pochi mesi dal precedente decreto l’Industria sottolinea che “andare a modificare una normativa non significa essere incompetenti” ma “saper intervenire tempestivamente per aggiustare il tiro”.

La Tribuna