San Marino. Segretario Felici all’OMS: ”Nessun taglio alla sanità”. Mussoni: ”nostro migliore investimento”

Il Titano difende il suo welfare dagli effetti della crisi e da oggi fa “fronte comune” con i piccoli Stati d’Europa.

Durante il coffee break dei lavori del primo incontro ministeriale di otto Paesi europei con meno di un milione di abitanti organizzato dall”Oms e dalla Repubblica di San Marino, a villa Manzoni, i protagonisti hanno spiegato la rilevanza di questa assise.

«E’ un evento molto rilevante – spiega Zsuzsanna Jakab, direttrice regionale dell’Oms Europa, a proposito del meeting – per la prima volta i piccoli Stati si riuniscono per discutere del programma Healt 2020, per migliorare la salute e ridurre le diseguaglianze”. Ma l’appuntamento dei ministri della Salute e dei direttori delle aziende sanitarie di San Marino, Monaco, Malta, Islanda, Andorra, Cipro, Lussemburgo e Montenegro è volto anche alla creazione di una piattaforma comune di intervento: “Non ci sono dati sui piccoli Paesi – prosegue – che devono omologare sforzi, strategie e obiettivi e fare fronte comune”.

Soprattutto in questa fase dove è forte l’impatto della crisi «anche sui piccoli Stati che però – osserva – risultano avvantaggiati, rispetto ai più grandi, per il grado di coesione sociale”. Degli effetti della crisi sulla salute, i 53 ministri della sanità dei Paesi europei dell’Oms ne hanno discusso ad Oslo, nell’aprile 2013: dai dati, spiega Jakab, è emerso l’aumento delle malattie infettive, come l’Hiv, ma anche quelle per cui esistono i vaccini. Sono aumentati i fattori di rischio, l’abuso di tabacco e alcol, il tasso dei suicidi. Inoltre, «la crisi ha colpito i servizi della sanità pubblica e di questo vogliamo discutere anche in questo incontro”.

La raccomandazione fatta ad Oslo a tutti i Paesi europei vale anche oggi per gli otto micro Stati ed è quella di «non tagliare investimenti sulla salute pubblica – conclude la numero uno dell’Oms del vecchio Continente – perché ad esempio, riducendo le vaccinazioni si posticipano costi maggiorati”.

Francesco Mussoni, segretario di Stato alla Sanità, ha spiegato qual è la ricetta sammarinese: “In tempo di crisi la sanità si mantiene attraverso un’azione corale che, insieme alle politiche finanziarie, territoriali e sociali, dia la capacità di fare prevenzione senza tagli nei costi”. Mussoni sottolinea come a San Marino la sanità sia inclusa in un modello di welfare globale cui è destinata una fetta importante delle risorse a bilancio, compresa tra il 25 e il30%.

“Per noi – puntualizza – è un investimento”. Anche il segretario di Stato per le Finanze, Claudio Felici risponde alla sollecitazione dell”Oms: “Sulla sanità a San Marino non intendiamo procedere a tagli, l’Iss è un elemento di sovranità del sistema, quello che stiamo facendo attraverso la razionalizzazione dei tributi e delle spese è motivato proprio dalla volontà di non toccare aspetti che riguardano lo stato sociale, sanità e istruzione”.
Corriere Romagna