San Marino. Segretario generale della Csdl Giuliano Tamagnini“Lo scontro politico non puo? vanificare nuovi posti di lavoro”.

giulianotamagniniA chi critica la scelta di voler cementificare un parco con la variante al Prg di Rovereta: “Paradossalmente vedo questo intervento come una riqualificazione positiva dell’intera area, e chi conosce la zona sa che e? cosi?.”

A una settimana esatta dal voto per i quattro referendum il clima inizia a farsi rovente. I comitati referendari, i politici ma anche i cittadini piu? attivi si stanno scontrando, specialmente sui social network, senza esclusioni di colpi.

Chi invece al momento non si sta esponendo sui temi referendari sono i sindacati. Per capire il loro pensiero abbiamo intervistato Giuliano Tamagnini, segretario generale della Confederazione sammarinese del lavoro, Csdl.

Segretario, cosa votera? ai referendum?

“Piu? che una dichiarazione di voto esprimero? delle valutazioni di merito dalle quali comunque si potra? desumere la mia posizione sui quesiti referendari.

Sull’abolizione del quorum esprimo la convinzione che la legge vada modificata. A mio avviso la cancellazione tout court del quorum non e? la soluzione, in quanto si metterebbe in mano ad una ristretta minoranza di cittadini la possibilita? di decidere su questioni cruciali delicatissime, e su leggi comunque votate dalla maggioranza parlamentare, che rappresenta la parte maggioritaria dei cittadini.

La mia idea e? piu? orientata verso la istituzione di un quorum legato ai votanti, che tenga conto che un terzo dell’elettorato sammarinese risiede in altri paesi. Si potrebbe quindi, in un’ottica di riforma delle norme referendarie, introdurre un quorum sui votanti del 40% degli aventi diritto”.

Sulla preferenza unica?

“Premesso che e? tipica dei sistema maggioritari, e non di quelli proporzionali, con la preferenza unica si restringerebbe la possibilita? di scegliere piu? candidati, ad esempio giovani promettenti, che hanno bisogno di formarsi nella politica. Semmai, nell’ambito delle tre preferenze attualmente previste – che secondo me andrebbero garantite a tutti i cittadini aventi diritto di voto – si potrebbe stabilire una o piu? preferenze di “genere”, ad esempio donne e giovani. Tutto cio? fermo restando che i voti non vanno comprati ma neanche venduti perche? cio? costituisce un reato”.

Passiamo al tetto sugli stipendi pubblici.

“Tetto sugli stipendi dei dipendenti pubblici. Va premesso che esiste gia? un limite di 150mila euro annui di retribuzione. Se vogliamo riqualificare la nostra offerta di servizi nella Pa, in settori cruciali come ad esempio la sanita? e la giustizia, occorre disporre di figure di altissimo livello professionale e morale, ma per averle e? necessario riconoscere loro una adeguata retribuzione, compatibile con le logiche di mercato”.

Veniamo dunque al quesito che piu? sta animando la campagna elettorale: cosa votera? sul polo del lusso?

“A mio avviso non si puo? votare contro un investimento, che possa piacere o no. Io stesso penso che il commercio, pur importante, non possa essere considerato il settore centrale dell’economia sammarinese, piuttosto lo sono i settori produttivi di beni e servizi dell’economia reale. La possibilita? pero? di creare almeno duecento nuovi posti di lavoro, non puo? essere vanificata da ragioni di scontro politico, cosi? come l’investimento, che ammontera? complessivamente a oltre 100 milioni di euro sul territorio, non puo? e non deve essere messo in discussione. Se vogliamo attrarre investimenti dobbiamo fornire garanzie e certezze. Gli stessi investitori devono operare secondo le leggi del nostro Stato, e per questo ribadisco la nostra posizione, ovvero che i posti di lavoro devono essere occupati per almeno il 90% da sammarinesi e residenti, e che i dipendenti devono essere trattati secondo le leggi e i contratti sammarinesi; che occorre far partire i necessari percorsi di formazione per creare le figure necessarie, oggi non disponibili a San Marino; che nella costruzione degli immobili dovranno lavorare aziende sammarinesi. Gli stessi interventi sul piano fiscale mi paiono in linea con cio? che molti altri paesi mettono in atto per attirare investimenti.

Sul piano territoriale, ricordo che e? stata modificata la destinazione d’uso dell’area, che e? poi l’oggetto specifico del quesito referendario, e che non vi era comunque la possibilita? di creare un’area di verde pubblico, perche? trattasi di proprieta? privata. Paradossalmente, questo intervento lo vedo come una riqualificazione positiva dell’intera area, e chi conosce la zona sa che e? cosi?.”

C’e? chi sostiene che i quesiti cavalchino il populismo e per questo abbiamo poco senso. E? d’accordo?

“Il referendum, in quanto istituto di democrazia diretta, ha sempre senso, quando e? ammesso dagli organi competenti, in quanto e? uno degli strumenti piu? diretti ed efficaci per l’espressione della volonta? popolare, nonche? di controllo democratico sul potere legislativo ed esecutivo. Tuttavia, se vi si ricorre in maniera eccessiva, la colpa non e? dei cittadini, ma cio? dimostra il fallimento del ruolo della politica, che non sa piu? essere adeguatamente rappresentativa e non sa cogliere le istanze democratiche dei cittadini stessi.”

Che cosa potrebbe cambiare per il Titano in caso di passaggio di tutti i referendum?

“L’investimento sul polo della moda non ci sarebbe piu?, con ricadute negative sull’intero paese. Si potrebbe votare un solo candidato a scapito del voto di “genere”, e questo penalizzerebbe in particolare i giovani e le donne. Se passasse il referendum sul quorum, senza peraltro un conseguente intervento legislativo, significherebbe che una piccola minoranza potrebbe decidere su questioni di estrema rilevanza. Circa il referendum sul tetto agli stipendi non avremmo la possibilita? di attirare a San Marino professionisti di alto livello perche? non saremmo in grado di rapportarci con quello che il mercato offre, fuori dai nostri confini, in termini di retribuzione.”

Su cosa chiederebbe ai sammarinesi di esprimersi in un prossimo referendum?

“Dopo una stagione cosi? feconda ed impegnativa di referendum, sarebbe meglio ricominciare a ragionare e a confrontarsi su politiche di sviluppo e di stato sociale. Ma questo non lo si puo? fare con l’istituto del referendum, che chiede di esprimersi con un si? o con un no, ma con la progettualita? e il confronto. Quindi auspicherei che la politica e i cittadini tornino a confrontarsi sul nuovo modello di sviluppo per San Marino e sullo stato sociale per il 21° secolo.”

Davide Giardi, La Tribuna