In un momento molto particolare per la Repubblica di San Marino, alle prese con la crisi economica da un lato e l’epilogo di importanti procedimenti in Tribunale dall’altro, abbiamo fatto una chiacchierata con il Segretario alla Giustizia, Massimo Andrea Ugolini. Il Segretario in questi anni ha parlato sempre molto poco. Volutamente è rimasto fuori dai riflettori, come il suo ruolo del resto impone o imporrebbe. Di certo il suo profilo basso ha contribuito a “normalizzare” un settore che negli ultimi anni è finito sin troppo sulla bocca della politica.
Segretario, tracciamo un bilancio dello stato di salute della Giustizia a San Marino. E’ soddisfatto delle sue riforme?
“Sono certamente molto soddisfatto dei risultati conseguiti. Riforme raggiunte grazie al contributo determinante di tutte le parti coinvolte in questi processi legislativi: questo vale sia per la delega alla giustizia che per la delega alla famiglia. Un lavoro corale su temi che da tanto, forse troppo tempo non venivano affrontati. Gli apprezzamenti ricevuti dagli organismi internazionali certificano sicuramente la bontà del lavoro svolto, ma soprattutto la volontà di cogliere quella esigenza di cambiamento non più rinviabile”.
Che Tribunale ha trovato quando è arrivato, e che Tribunale hanno oggi i sammarinesi?
“Le difficoltà presenti erano sotto gli occhi di tutti. Grazie al lavoro ed alla buona volontà di tutti gli operatori della giustizia si è cercato di affrontare con responsabilità le criticità presenti. Tutti i gradi e ruoli dei magistrati sono stati ricoperti. Le risorse umane presenti nelle cancellerie verranno rafforzate per rispondere al meglio sia alle esigenze della quotidianità, che al processo di ammodernamento nella procedura di informatizzazione necessaria per giungere ad un processo telematico in linea con i tempi”.
Qual è il valore aggiunto che dal suo punto di vista ha portato il Dirigente Canzio?
“Certamente la sua autorevolezza ed esperienza sono doti fuori dal comune. Mi ha sorpreso la determinazione e l’abnegazione dedicata alle riforme avviate dalla Repubblica di San Marino. Nel farlo ha cercato di comprendere, attraverso un confronto continuo con tutti i nostri ambiti istituzionali, la nostra storia, la nostra cultura giuridica ed i nostri principi statuali”.
I cittadini che leggono di particolare fatti di cronaca, i quali vedono in certi casi coinvolti anche a servitori dello Stato, possono ancora avere fiducia nelle Istituzioni?
“I fatti emersi dalle cronache giudiziarie e dall’ultima commissione d’inchiesta hanno certamente minato la fiducia verso chi, in un determinato periodo, ha rappresentato e ricoperto incarichi all’interno dei poteri dello Stato. A prescindere da quelle che sono o saranno gli esiti delle vicende giudiziarie, chi riveste queste cariche deve trasmettere alla collettività una condotta morale di operato non discutibile. Solo così a mio avviso si può rafforzare la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni”.
Passiamo alla cronaca politica. Governo sempre più litigioso… siamo agli sgoccioli della legislatura?
“La legislatura ha una sua scadenza naturale. Ci siamo presi degli impegni importanti verso la cittadinanza inseriti all’interno del programma di governo. In maniera responsabile ritengo sia nostro dovere rispettare questo mandato ricercando le soluzioni più utili al Paese. Certamente le tante difficoltà come la pandemia da Covid-19, la guerra in Ucraina, la crisi energetica hanno complicato il nostro compito, inutile nasconderlo. Dinnanzi a queste continue emergenze è facile sorgano incomprensioni o visioni diverse. Detto questo i dati economici ed occupazionali sono incoraggianti, affatto scontati se pensiamo quello che ha comportato la gestione di una pandemia dal punto di vista sanitario, sociale ed economico per un piccolo Paese come il nostro. Ci sono delle riforme economiche di ricaduta sociale in fase di discussione, saranno sicuramente un banco di prova importante per verificare lo stato di salute di questo esecutivo e questa maggioranza”.
David Oddone
(La Serenissima)