“Per interrompere la legislatura dovremmo avere delle ragioni di interesse generale molto forti”.
Pasquale Valentini e? stato piu? volte oggetto di critica da parte de La Tribuna. Critiche che il titolare del Dicastero degli esteri prova a rinviare al mittente, fatti alla mano.
Segretario, dopo l’uscita dalla black list c’e? l’impressione che i rapporti con l’Italia sia siano raffreddati, tra attacchi mediatici e non. D’altra parte il memorandum d’intesa con Bankitalia non e? ancora arrivato. Cio? e? legato alle “tribolazioni” patite negli ultimi mesi in Banca Centrale o c’e? dietro dell’altro?
“L’Italia ha dimostrato ripetutamente di aver recuperato piena fiducia nel rapporto con San Marino. Il consenso pressoche? unanime con cui i due rami del Parlamento italiano hanno ratificato tutti gli Accordi fra Italia e San Marino, l’inclusione nella White List fiscale, il sostegno per l’avvio del negoziato con la UE, il modo in cui e? stata valorizzata la nostra partecipazione ad Expo? Milano 2015, sono solo alcuni dei segni piu? tangibili di una rinnovata ed intensa collaborazione. Allora su cosa ci basiamo per dire che i rapporti si sono raffreddati? Sul fatto che non e? stato stipulato il Memorandum con Banca d’Italia? Ma giustamente, come lei accenna, ci siamo dimenticati che l’interlocutore per San Marino di tale Memorandum deve essere la Banca Centrale? E il modo in cui e? stata trattata Banca Centrale nei sui uomini chiave e? coerente con la pretesa che abbiamo di veder realizzato il Memorandum? C’e? da augurarsi che la nomina del nuovo Presidente, a cui dovra? far seguito quella di un nuovo Direttore, porti ad un consolidamento del ruolo di Banca Centrale e che cessi l’opera di delegittimazione messa in atto sistematicamente dall’interno del nostro Paese. A dir il vero tuttavia la percezione di un raffreddamen- to trova una giustificazione se consideriamo il bisogno che il nuovo clima di fiducia trovi sostanza in un rilancio delle relazioni che porti a sviluppare nuovi spazi di operativita? reciproca. In altre parole noi viviamo con una certa impazienza il fatto di poter vedere che la normalizzazione dei rapporti porti il piu? rapidamente possibile ad una ripresa della nostra economia. Questo significa pertanto da un lato chiedere all’Italia, al suo Governo e alle sue amministrazioni, di poter intensificare la collaborazione soprattutto sui progetti di comune interesse; dall’altro, da parte nostra, assumere un atteggiamento piu? determinato e pro- positivo nell’indicare in quali direzioni vogliamo volgere lo sviluppo del Paese, all’interno del nuovo quadro di regole che la Comunita? internazionale si e? data. Anche in questo senso l’atteggiamento che il Paese manifesta non e? sempre coerente con i risultati che pretenderemmo di raggiungere”.
A che punto siamo con il negoziato con la Ue? Oggi che ci siamo ripuliti della nomea di paradiso fiscale, quale puo? essere il nostro ruolo all’interno della Penisola e dell’Europa?
“Il negoziato e? iniziato ed e? proseguito per tutta la seconda meta? del 2015 prevalentemente su due aspetti: la definizione del quadro istituzionale dell’Accordo, cioe? il suo funzionamento all’interno delle regole e degli organismi dell’UE e, in secondo luogo, l’esame della liberta? di circolazione delle merci, una delle quattro liberta? che saranno alla base dell’Accordo stesso. Ora, all’avvio di questo anno, abbiamo l’esigenza di definire con la Commissione in modo piu? preciso i modi e i tempi con cui si intende proseguire il lavoro. Nello stesso tempo vediamo necessario intensificare il confronto interno, coinvolgendo tutti i settori dell’Amministrazione pubblica, tutte le categorie economiche, le organizzazioni sociali, per arrivare a svolgere nel negoziato stesso un ruolo piu? attivo e piu? consapevole delle prospettive che si possono aprire ma nello stesso tempo anche delle condizioni che occorrera? attuare per raggiungere determinati obbiettivi. Per fare in modo che questo passaggio epocale si trasformi in qualcosa di positivo per il nostro Paese io vedo oggi due condizioni: fare nostra definitivamente la convinzione che la strada di una maggiore integrazione europea e? l’unica percorribile per veder riaffermata la nostra sovranita? statuale e contemporaneamente cercare questa integrazione preparandoci a competere, con serieta? e professionalita?, nei campi nei quali, grazie anche alla nostra sovranita?, possiamo raggiungere livelli di qualita? eccellenti. Al contrario, l’errore piu? grave che potremmo fare, puo? essere quello di pensare che avendo fatto lo sforzo di recuperare una posizione di credibilita? internazionale, lo stesso sforzo non vada mantenuto per dimostrare che la sostenibilita? economica dello Stato non e? basata su espedienti ma su basi solide, trasparenti e percio? difendibili”.
San Marino puo? fare qualcosa di concreto del dialogo interreli- gioso? La minaccia terroristica e? presa in seria considerazione a San Marino?
“San Marino ha lanciato, a partire dal semestre della sua Presidenza al Consiglio d’Europa, il tema del dialogo interreligioso e interculturale come condizione essenziale per ricercare le condizioni per una convivenza pacifica fra i popoli. Questo percorso non si e? mai interrotto e attraverso la sua Missione permanente a Strasburgo, in particolare, ma attraverso tutte le sue rappresentanze negli Organismi Internazionali, San Marino, oggi come allora, continua a svolgere una funzione attiva di stimolo in questa direzione. Proprio qualche giorno fa a Strasburgo la Reggenza ha ricordato che dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa sono scaturite concrete proposte, quali lo sviluppo in chiave anti-terroristica degli ‘Incontri annuali del Consiglio d’Europa sulla dimensione religiosa del dialogo interculturale’, che, dal 2008, rappresentano il forum privilegiato di confronto e di dialogo sulle questioni legate alle fedi religiose in Europa. Questo mi fa dire che la minaccia terroristica, che crea oggi tanta paura e incertezza in tutte le parti del mondo, non solo e? da San Marino presa sul serio attraverso la stretta collaborazione con le forze di polizia di tutti i Paesi, ma San Marino, attraverso tutti i suoi organismi di politica estera, non rinuncia a svolgere un ruolo attivo per contribuire a rimuovere le cause che sono all’origine delle tante violenze di stampo terroristico che oggi affliggono lo scenario internazionale”.
Parliamo di politica interna. Il governo e? arrivato al capolinea?
“Quella che San Marino sta vivendo e? una stagione di profonde mutazioni. I cambiamenti di questa portata non sono mai lineari e avvengono non senza forti contrasti e opposizioni. San Marino non fa eccezione per cui sembra sempre che il Governo e la maggioranza che lo sostiene non abbiano la forza e la necessaria unita? per portare a termine l’impresa. Siamo a poco piu? di un anno dalla fine della legislatura e ritengo che per interromperla prematuramente dovremmo avere delle ragioni di interesse generale molto forti, molto piu? forti di quello che e? oggi evidente: cioe? che la stabilita? di governo, chiaramente unita ad una efficace capacita? operativa, e? cio? che puo? aiutare il Paese a portare avanti con successo l’opera di trasformazione in atto. Dovrebbe essere questo un sentimento preminente anche all’interno dei partiti di opposizione perche? qualsiasi forza che privilegiasse oggi un proprio interesse politico immediato senza preoccuparsi di costruire le condizioni per una stabile governabilita? del Paese, non farebbe altro che ritardare o, peggio ancora, ostacolare un percorso sul quale gia? stiamo pagando dei ritardi”.
Il suo partito, la Dc, e? in salute? L’impressione e? che siate falcidiati da lotte di potere interne. A questo proposito avete gia? qualche idea rispetto al nome del segretario del partito che uscira? dal prossimo Congresso?
“L’ideale che ha sostenuto la nascita dell’esperienza politica dei cattolici e che storicamente per San Marino ha portato nel dopoguerra alla costituzione del PDCS, non solo non e? morto ma rivela ancora oggi tutta la sua attualita? e forza di cambiamento. In particolare oggi come allora la comunita? degli uomini ha bisogno di fattori di aggregazione, di vincoli di solidarieta? che, basandosi sul valore intangibile della persona, sappiano creare le condizioni per una convivenza degna del rispetto che si deve a questo valore. Mi sono sempre rispecchiato in una dichiarazione di De Gasperi che diceva: ‘Non sarei nemmeno della DC se non sapessi che questo e? il modo che ho per servire la gente. Quando penso alla gente non penso alla massa informe riunita in una piazza. Penso alla gente riunita nelle proprie case , nei posti di lavoro, nei luoghi di aggregazione che fanno la nostra comunita?’. Il Partito e la sua azione dunque, o scaturiscono dalla responsabilita? di uomini che sono insieme per questo compito, o e? un’aggregazione di potere come ce ne sono tante, in cui cio? che domina sono gli interessi dei soci. Ma, ripeto, e? una responsabilita? di uomini che possono stare insieme utilizzando quell’ideale per i propri fini, oppure per servirlo. Se non e? per servirlo, anche lo strumento partitico perde la sua ragion d’essere. Mi auguro che il Congresso possa essere un momento per approfondire questa natura dell’impegno politico che sta alla base della nostra organizzazione e che, a piu? riprese in questi anni, abbiamo cercato di tenere vivo. Se questo sara? chiaro e, soprattutto condiviso all’interno del Partito, allora la designazione del Segretario non sara? difficile”.
Il rapporto con Ap potra? continuare? E quello con il Partito socialista?
“Oggi, come ho gia? accennato, viviamo un tempo in cui per governare la trasformazione profonda di cui il Paese ha necessita?, c’e? bisogno di un confronto e di una condivisione ampi, in modo che risulti evidente che le scelte che si fanno sono realmente nell’interesse generale del Paese e non per il soddisfacimento di interessi particolari. Il rapporto con Ap, dopo anni di forte contrapposizione, e? sorto proprio dalla convergenza su questa necessita?. Se noi e loro continueremo a volerci confrontare con sincerita? e disponibilita? intorno a questa urgenza, sara? utile per entrambe le forze politiche che il rapporto continui e si evolva secondo quelle che saranno le condizioni che sapremo individuare. Se prevarranno altre logiche, allora non azzardo previsioni. Con il PS il discorso e? in parte diverso perche? e? una forza politica con la quale, si puo? dire, che un canale di dialogo non sia mai venuto meno. Quello che vedo ora, al netto dei movimenti interni in atto, e? un atteggiamento costruttivo con il quale il PS si sta ponendo all’interno del dibattito politico, atteggiamento che testimonia una disponibilita? sincera di condividere percorsi di responsabilita? rispetto alle esigenze piu? forti che il Paese manifesta. Mi sembra un terreno di lavoro da prendere seriamente in considerazione”.
David Oddone, La Tribuna